Scuola, misure da aggiornare per le varianti prima di tornare in classe

Nei giorni precedenti la sospensione del vaccino AstraZeneca, secondo i dati comunicati sul sito Salute Lazio, nella Regione erano stati vaccinati circa 47mila tra docenti, personale della scuola, personale dell’università e degli asili nido. Un numero insufficiente per la coordinatrice della Gilda Unams di Latina, Patrizia Giovannini che in una nota esprime:

«Un numero insufficiente considerato che solo i docenti delle scuole pubbliche del Lazio sono circa 77mila, che restano inferiori alle previsioni» sottolinea la segretaria del sindacato pontino.  «Si dovrebbero prevedere nuove misure di distanziamento negli istituti – sostiene Giovannini – in particolare negli ordini di scuola dell’infanzia e secondaria di II grado, dove neanche il metro buccale è stato sempre rispettato. Mancano ancora dispositivi di protezione adeguati quali mascherine FFP2 e presidi medici nelle scuole che garantiscano le funzioni di prevenzione, vigilanza, intervento e supporto. Questi stessi presidi, tra l’altro, potrebbero occuparsi della vaccinazione di tutto il personale scolastico direttamente negli istituti. Nonostante il peggioramento della situazione pandemica – spiega Giovannini – il Ministero e la Regione continuano ad operare secondo i precedenti parametri che prevedono la costituzione di classi con un numero minimo di 27 alunni fino ad un massimo di 31, anche alla presenza di disabili sia pur non gravi. Alla luce di così tante carenze – conclude la sindacalista – diventa un azzardo infruttuoso tornare alla didattica in presenza. E’ vero che una parte di genitori e alunni chiede di riprendere le lezioni in aula anche in zona rossa, ma ci sono altrettanti studenti, famiglie e dirigenti scolastici che preferirebbero rimanere in Dad. Sicuramente la didattica a distanza andava incentivata e resa accessibile a tutti su tutto il territorio. Non è stato ancora fatto, tuttavia in questa situazione di emergenza complicata dalle varianti e di mancato adeguamento delle misure di sicurezza, la Dad resta ahimè l’unica strada percorribile».