Scuole paritarie comunali di Latina, il confronto-scontro per non perdere le suore

L'assessore Antonella Di Muro e il sindaco Damiano Coletta

L’amministrazione comunale di Latina ha affidato la soluzione per il mantenimento delle congregazioni religiose nelle scuole paritarie comunali a un tavolo tecnico già convocato per il 2 gennaio 2008, aperto ai capigruppo consiliari, a due rappresentanti dei genitori per ogni scuola e al parroco di San Marco: “Lo scopo è quello di accogliere e valutare eventuali proposte che dovessero pervenire da qualunque parte in causa e utili alla risoluzione della problematica, fermo restando la garanzia dell’erogazione del servizio nei tempi previsti”. L’annuncio fatto ieri in Consiglio comunale è stato ribadito oggi dal sindaco Damiano Coletta e dall’assessore alla pubblica istruzione Antonella Di Muro, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nel pomeriggio nella sala De Pasquale presso il municipio del capoluogo. Una conferenza stampa aperta alle componenti politiche del Consiglio comunale e soprattutto ai genitori dei bambini dell’asilo San Marco. Una conferenza stampa alla quale si sono presentati anche le mamme e i papà degli scolaretti dei borghi in cui ci sono altre scuole paritarie comunali, gestite dalle congregazioni religiose, che rischiano di vedere fuggire le suore come è accaduto a San Marco. “Anche la congregazione della scuola di Borgo Podgora ci ha fatto sapere che è intenzionata a lasciare”, ha confermato l’assessore Di Muro.

Sindaco e assessore hanno detto di riconoscere il valore speciale dell’offerta delle scuole affidate alle suore. Ma allora dove sta il problema? “Nelle convenzioni Comune-congregazioni religiose che dal 1999 ad oggi sono state rinnovate senza che questo fosse possibile in base alla normativa del 1994 a cui ora si è anche aggiunto il nuovo codice degli appalti che impedisce l’affidamento del servizio senza procedura di evidenza pubblica”, ha spiegato l’assessore Di Muro difendendo le tre proposte avanzate, e contenute in una determina dirigenziale che fa seguito ad una delibera di giunta, e al momento rifiutate dalle suore di San Marco: la trasformazione delle scuole paritarie comunali in scuole paritarie religiose, percorso in cui l’Amministrazione interverrebbe con la concessione in comodato gratuito delle strutture oltre che con un contributo economico da determinare di concerto con le Congregazioni stesse; la partecipazione delle Congregazioni religiose a un bando di gara ad evidenza pubblica per l’assegnazione del servizio; la gara per l’affidamento della gestione delle scuole con la previsione della clausola sociale per l’impiego del personale religioso attualmente presente nelle strutture, assunto direttamente dal soggetto gestore. Proposte queste ritenute irricevibili dalle suore salesiane per carenza di risorse per la trasformazione della scuola da comunale a religiosa, pensando anche all’utenza costretta a sostenere la spesa delle rette. Impensabile poi per le religiose finire stipendiate da un privato (clausola sociale). “Se qualcuno ha altra soluzione, che rispetti la legge, per mantenere le suore nelle scuole comunali di Latina ce la porti, la valuteremo con serenità”, ha detto il sindaco escludendo la possibilità di un’ulteriore proroga.

La soluzione “eventuale” quindi è stata rinviata all’apertura del tavolo del 2 gennaio. Troppo tardi per il consigliere comunale di opposizione Massimiliano Carnevale che, intervenendo in conferenza stampa, ha detto che si sarebbe aspettato l’annullamento degli atti amministrativi che segnano la scadenza del 31 gennaio 2017, utile ad andare in deroga in vista dell’approvazione di un nuovo regolamento per le scuole paritarie comunali che l’ente deve adeguare alla normativa. “Lei sindaco ieri in Consiglio si era impegnato su questo passaggio, ma a tre giorni dalla scadenza la delibera e gli atti successivi sono ancora in essere. Lei ha detto che questo problema a livello nazionale riguarda altre 200 scuole. Io mi sarei aspettato che Latina diventasse un esempio a livello nazionale…” Ma a questo punto si è scatenato il putiferio, tra gli applausi delle mamme e le contestazioni della “curva nord”. Il sindaco ha dato dell’ignorante al consigliere Carnevale, accusandolo di fare il populista. Grida, offese e toni accesi che hanno coinvolto anche il consigliere preside Nino Leotta che si è beccato da Carnevale un sonoro “stai zitto tu che stai in conflitto di interesse”. A fatica la discussione è ripresa nei termini giusti.

Diversi gli interventi, tra cui quello del consigliere di minoranza Andrea Marchiella che ha detto di aver parlato con le diverse congregazioni e di aver consultato alcuni legali i quali avrebbero tracciato una proposta di massima che sarà portata al tavolo del 2 gennaio. Di che si tratta? “La legge non è solo il codice degli appalti – ha anticipato -, in Italia esistono tante normative a cui fare riferimento. La nostra proposta si baserà su combinati disposti. Certo abbiamo poco tempo, ma in 48 ore siamo stato in grado di parlare con i genitori dei bambini di diverse scuole e con alcune congregazioni per testare la disponibilità ad aderire alla proposta che stanno predisponendo gli avvocati a cui ci siamo rivolti. Spero che sia pronta per il 2 gennaio”, ha detto a margine della conferenza stampa.

In quanto al mancato annullamento degli atti, l’amministrazione ha spiegato che in assenza di un’alternativa servono a consentire le iscrizioni previste entro metà gennaio per il prossimo anno scolastico. In conclusione l’assessore Di Muro, pur ribadendo la volontà di mantenere le suore nelle scuole comunali (vedi video), ha detto che se non si dovesse trovare una soluzione percorribile legalmente si andrà verso il bando o la gestione diretta”. E quella della gestione diretta è anche un’ipotesi presa in considerazione dal sindaco Coletta. A frenare l’entusiasmo del primo cittadino sono però i costi… “Comunque vedremo, al momento non è esclusa neanche questa possibilità”.

Video intervista all’assessore Antonella Di Muro