Sep chiusa, Agenda per Priverno se la prende con l’immobilismo delle amministrazioni

Sigilli alla Sep di Pontinia

Da mercoledì la Spe di Pontinia non può più raccogliere le frazioni organiche della raccolta differenziata di vari paesi in quanto posta sotto sequestro dai Carabinieri del Nucleo Forestale di Latina. Il provvedimento, richiesto dal Sostituto Procuratore Miliano, è stato firmato dal Giudice Cario e fa espresso riferimento alle emanazioni odorigene moleste denunciate nei mesi scorsi dai residenti ed emesse dallo stabilimento di trattamento dell’umido. Mesi in cui le amministrazioni locali dei Comuni coinvolti da tali emanazioni odorigene nauseabonde (Priverno, Pontinia, Sonnino e Roccasecca dei Volsci) avrebbero dovuto attivarsi differentemente rispetto a quanto fatto. Sono di questo avviso gli esponenti di Agenda per Priverno. In una nota, il consigliere comunale Antonio Di Giorgio spiega: “Una domanda sorge spontanea: quali sono le azioni concrete messe in campo in questi mesi dall’amministrazione per risolvere questa situazione? La risposta è la seguente: nessuna. Dal punto di vista politico ciò che salta agli occhi è l’ennesimo fallimento della filiera di governo da sempre decantata dal Sindaco. Una Regione “amica” dovrebbe stare vicina alle istanze del territorio, stando alla narrazione del Sindaco, e invece la Regione non ha calcolato minimamente il Comune di Priverno nelle sue decisioni. Non è un caso che il Sindaco in questi mesi ha svicolato l’argomento SEP dirottando l’attenzione su altri temi minori nonostante i cittadini di Fossanova fossero da tempo sofferenti a causa dei miasmi. Forse sarebbe opportuno che il Sindaco comunicasse ai rappresentanti regionali del suo partito di non presentarsi in occasione della campagna elettorale per le regionali 2018, come segnale di rispetto per la città di Priverno che ha dovuto subire questo trattamento proprio dalla sua Regione ‘amica’”.
– Nel giugno 2016 l’Arpa, in base a un controllo per conto delle procure di Roma e Latina, informa la Regione che “il prodotto in uscita da Sep era non conforme alla legge”, così è riportato nell’interrogazione che il Vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Storace ha rivolto nella giornata di mercoledi 4 ottobre all’Assessore all’ambiente e rifiuti Bruschini.
– Nonostante questo parere dell’ARPA, cosi come riportato nell’interrogazione prima citata, il 27 giugno 2017 la Regione Lazio autorizza la SEP ad aumentare di 50 tonnellate giornaliere lo smaltimento di rifiuti non pericolosi passando da 200 a 250!
– il 4 ottobre 2017 i carabinieri forestali del Nipaf di Latina mettono sotto sequestro l’impianto in base all’art. 674 c.p.: gettito pericoloso di cose che prevede l’arresto fino a un mese o l’ammenda fino a 206 €.