Il Sestante, Res e “Il sindaco gentile”: incontro pubblico a Terracina

Agostino Pernarella

La campagna elettorale per le amministrative di Terracina passa anche attraverso i libri. Il Sestante e Res, le due civiche che sostengono la candidatura a sindaco di Agostino Pernarella, hanno organizzato per sabato 23 aprile, con inizio alle 17.30, un incontro pubblico incentrato su “Il sindaco gentile”, scritto da Marcello Ravveduto, che racconta la storia di Marcello Torre, avvocato e sindaco di Pagani ammazzato dalla camorra l’11 dicembre del 1980 sotto casa mentre si stava recando in Comune. L’appuntamento è presso la sala Valadier. Sarà presente, oltre all’autore, anche il giornalista di Report, Giorgio Mottola.

“Marcello ci ha insegnato che solo mettendosi tutti in gioco possiamo costruire una società più giusta, e che le mafie, la corruzione e le tante forme d’illegalità a loro connesse, saranno sconfitte solo quando sapremo vincere l’indifferenza che ci rende passivi e quindi complici del loro male. Sta a noi indurre, nelle azioni e nelle scelte di tutti i giorni, la sua grande lezione di vita”. Così don Luigi Ciotti nella prefazione al libro di Ravveduto. Pernarella sottolinea questo pensiero del fondatore di Libera perché perfettamente in linea con la sua battaglia per la legalità che sta portando avanti con il suo progetto politico e amministrativo per la città di Terracina.

“Siamo a dir poco preoccupati di quello che succedendo in questa città e in questa provincia – afferma Pernarella -. Nei giorni scorsi abbiamo avanzato una proposta concreta sul controllo periodico di tutte le licenze commerciali e, in caso di individuazione di prestanome, la revoca immediata. Vogliamo che questa pratica, che tecnicamente è condotta dagli uffici comunali, assurga a ruolo politico istituzionale con una delibera di giunta che arrivi dritta in Consiglio comunale per dare un segnale concreto a tutta la città”.

L’appuntamento di sabato 23 aprile è una tappa importante nel percorso del Sestante e di Res: “Chiama tutte le persone libere – conclude Pernarella, riprendendo le parole di don Ciotti – a mettersi in gioco per ‘costruire una società più giusta, e che le mafie, la corruzione e le tante forme d’illegalità a loro connesse, saranno sconfitte solo quando sapremo vincere l’indifferenza che ci rende passivi e quindi complici del loro male’”.