Sezze, al Museo Archeologico c’è la mostra della Collezione Guarino e di opere contemporanee

Tre splendidi spazi espositivi al Museo Archeologico di Sezze, la Sala degli Amorini, dell’Ercole e del Mosaico, documentano un segmento dell’arte italiana dalla seconda metà del Novecento ad oggi. La mostra, “La collezione Guarino e le opere di artisti contemporanei” (aperta fino al 13 febbraio), unisce alcuni maestri storici dell’arte italiana con artisti delle ultime generazioni che, più marcatamente, hanno trovato ascolto e consensi. Divisa in tre sezioni il percorso si snoda tra dipinti, lavori su carta, incisioni, opere fotografiche e sculture in ceramica raku, creta, bronzo. Si inizia da alcuni nomi storici, Remo Brindisi, Ernesto Treccani, Renato Guttuso, Pino Spagnuolo e Sante Monachesi e si prosegue con altri artisti, diversi per generazioni e scelte espressive. Alcuni consolidati come Igina Colabucci Balla e Anna Seccia; altri noti al grande pubblico come Anna Salvati, Nuccia Amato e Maurilio Cucinotta. La mostra si sofferma, poi, sui molteplici circuiti dell’arte figurativa. Di felice gusto naturalistico i pastelli di Giovanna Gallo e di Rosita Sfischio e le tele di Maria Ceccarelli e di Antonio Galeazzi. Il percorso prosegue con il vero dalla realtà. Da un lato la poesia della natura negli acquerelli di Aldo Riso, di Vincenzo Esposito e di Anna Maria Tessaro, dall’altro il tema della natura morta nei dipinti di Maria Rosaria Ciripompa e di Paul De Haan. Su questo terreno si confrontano le sculture in ceramica raku di Maria Felice Petyx e i lavori in creta dipinta di Corina Proietti. In questa stessa sezione i disegni a penna di Fabio Santori e le incisioni di Vincenza Costantini altra nota figura dell’arte nostra ultima. A seguire le opere di altri maestri storici, Emilio Greco e Luciano Minguzzi in dialogo con i lavori fotografici di Robbi Huner e di Susy Senzacqua. La Sala del Mosaico si apre con una serigrafia di Ennio Calabria e un disegno di Umberto Mastroianni, grandi interpreti dell’arte italiana del secondo Novecento, come introduzione ad un percorso che vede affiancati diversi temi: da un’opera materica di Marco Diaco a un lavoro recente di Cecilia Bossi, ai dipinti di Paolo Cannucciari, di Felixandro e di Antonella Pernarella. Da controcanto una tecnica mista di Mario Schifano e un disegno di Beatrice Palazzetti.