Sono giorni frenetici questi a Sezze per il Partito democratico che da un lato deve pensare al congresso e dall’altro organizzarsi per affrontare al meglio la partita delle amministrative con l’eredità di dieci anni di governo cittadino. Sergio Di Raimo, attuale presidente del Consiglio comunale, sente la necessità di chiarire la sua “disponibilità”. “Oggi – afferma – c’è la necessità di dare un nome al candidato sindaco del Partito Democratico e di tutta la coalizione di centrosinistra attribuendomi la disponibilità alla candidatura. Ma io non sono d’accordo perché la mia eventuale candidatura non è, e non deve essere, un atto di forza unilaterale ma l’espressione di un percorso politico condiviso dal partito nella sua complessità e rispettosa dell’orientamento, largamente condiviso, mirato alla ricerca di una soluzione unitaria”.
Di Raimo ricorda che fin dal giorno della vittoria delle elezioni amministrative a Sezze, nel 2007, la coalizione ha lavorato, come centrosinistra e Partito Democratico, “condividendo obiettivi, sfide, risultati e difficoltà”. Ed è con questo spirito che intende andare avanti.
“Diversi esponenti del partito – continua Di Raimo – hanno le caratteristiche e le qualità per ricevere questa investitura e nella discussione e valutazione interna è emerso il mio nome fra le ipotesi possibili, così come è emersa l’ipotesi, autorevolissima, di Enzo Eramo. Ritengo che il percorso più giusto sia arrivare ad esprimere una candidatura unitaria ed è nell’ambito di tale cornice che la mia disponibilità, come quella di Eramo, sono state chieste e accolte dal partito”.
Di Raimo si dice consapevole che il Pd presenti al suo interno un mix di culture, storie e di sensibilità “che vanno rispettate e dal cui confronto emerge un elemento di grande forza di democrazia e pluralità”. “Sono altresì consapevole – aggiunge – che la storia del centrosinistra a Sezze è stata legata fortemente, soprattutto nella figura apicale, ad una matrice e tradizione politica che, nel caso di una mia candidatura vivrebbe un momento di parziale discontinuità e alternanza. E anche per questo è necessario che nel dibattito prevalgano gli elementi di unità e tutti possano sentirsi adeguatamente valorizzati e rappresentati. Il gruppo dirigente del Pd di Sezze ha la maturità per garantire reciproca agibilità politica con qualunque candidatura e anche in caso di alternanza alla guida della coalizione.
“La nostra – conclude Di Raimo -è una cultura riformista e di governo capace di tenere insieme le diverse identità per la condivisione di un progetto comune, progetto che non può assolutamente prescindere dall’obiettivo di dare al nostro paese le risposte di cui ha bisogno”.