Sezze, irregolarità nella rendicontazione del progetto di Crazy Hunters; la Provincia dimezza i fondi

La valorizzazione ambientale progettata dalla Crazy Hunters sul territorio setino, rimarrà incompiuta. La Provincia di Latina ha infatti sancito il recupero delle somme destinate a tale progetto, ovvero 8 mila euro, a causa di varie inadempienze palesate dalla stessa associazione, presieduta da Alessandro Ferrazzoli. Colui che oggi è uno dei consiglieri comunali più attivi dell’amministrazione DI Raimo, da anni presiede l’associazione che a Sezze è anche sezione locale di Federcaccia, con cui spesso ha partecipato a bandi per attingere a fondi provinciali. All’epoca della sottoscrizione della convenzione poi revocata, 30 marzo 2011, politicamente era in procinto di candidarsi a sindaco con due liste di centrodestra, in antitesi alla coalizione che sostenne la vittoria di Andrea Campoli. Come previsto da quella convenzione, il primo 50% della somma, 4 mila euro, è stato concesso come anticipo, alla sottoscrizione stessa. Il restante 50% sarebbe dovuto essere corrisposto al completamento del progetto. Il 17 ottobre 2012, l’associazione Crazy Hunters ha inviato la rendicontazione delle spese sostenute, annoverando tra esse anche una fattura di 12 mila euro per la fornitura di materiale in legno. La documentazione però non è risultata esaustiva sia per la tracciabilità delle somme impiegate, sia per le adempienze alla normativa antimafia. La Provincia ha anche provato a risolvere la questione bonariamente ma nell’ultimo incontro, datato 29 dicembre 2015, il presidente dei Crazy Hunters Ferrazzoli, come di apprende dalla determinazione del Settore Ecologia e Ambiente di via Costa, non ha presentato alcuna controdeduzione e neppure ha trasmesso alcuna comunicazione avversa al procedimento che ha quindi portato alla revoca del contributo. Contributo che è stato quindi dichiarato decaduto per violazione degli obblighi di rendicontazione dando avvio al procedimento di recupero della cifra erogata. A questo punto, con due differenti protocolli del 2016 (luglio e novembre), l’associazione è riuscita a rendicontare l’utilizzo delle somme già erogate inducendo quindi la Provincia a procedere con una misura a metà: approvazione della rendicontazione per giustificare l’impiego dei primi 4 mila euro già erogati; cancellare il pagamento degli ulteriori 4 mila euro.