Smokin’ fields, tra gli indagati un dirigente della Regione Lazio

Smokin' fields
Un momento del sequestro nell'ambito dell'operazione Smokin' fields

C’è anche un dirigente della Regione Lazio tra gli indagati nell’inchiesta Smokin’ fields (campi fumanti), della Direzione antimafia di Roma. Si tratta di Luca Fegatelli, ex direttore dell’Area Rifiuti della Regione e oggi dirigente dell’area tecnica presso l’Ente Parco regionale dell’Appia Antica. L’operazione scattata ieri mattina all’alba ha portato alla chiusura della Sep (già sequestrata), al sequestro di altre società, di conti correnti e di terreni nei quali veniva sversato compost secondo gli investigatori non regolare. L’ipotesi di reato principale è traffico illecito di rifiuti.

Fegatelli è stato coinvolto e poi assolto in un’inchiesta del 2014 insieme a Manlio Cerroni (patron di Malagrotta) e altre persone. Le accuse erano a vario titolo associazione per delinquere e traffico illecito di rifiuti sempre nel Lazio.

Era stato per questo sospeso dal suo ruolo in Regione e poi reintegrato nel febbraio scorso. Ricompare ora  nelle indagini della Dda. In realtà, dice il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma, Fegatelli “non ricopre alcun ruolo ufficiale all’interno dell’organigramma delle società riconducibili ad Ugolini”, si è però convinto grazie anche alle intercettazioni che sia “assolutamente organico agli Ugolini, supportandoli tecnicamente nella gestione illecita dell’azienda”.

Fegatelli avrebbe avvisato, sempre secondo quanto emerso durante gli accertamenti, dei controlli in corso e si sarebbe confrontato con tecnici e consulenti della società per “occultare la scellerata gestione dell’azienda”. Dalle intercettazioni emerge anche che vanti di un sostanzioso credito nei confronti di Vittorio Ugolini, che ammonterebbe a 500mila euro, anche se gli investigatori non sono riusciti a capire quale sia la fonte di questo credito.

Il rapporto dell’ex dirigente regionale con la Sep sarebbe evidente, Fegatelli viene contattato ripetutamente dai diversi rappresentanti della società e a volte è lui stesso a chiamare. Secondo gli inquirenti dà consigli ed è anche aggiornato sui movimenti dei diversi enti di controllo, come la Provincia e l’Arpa. Il 26 marzo del 2018 avrebbe avvertito Vittorio Ugolini del controllo che la Provincia dovrà effettuare il giorno seguente. Nella conversazione intercettata Fegatelli avrebbe “espressamente detto di dover prendere i dovuti accorgimenti per far sì che la situazione sia sotto controllo”. In questo caso si parla della Sogerit, società formalmente distinta dalla Sep, che si trova davanti a quest’ultima, a Pontinia, e si occupa della prima lavorazione dei rifiuti biodegradabili derivanti da cucine e mense. Il problema anche qui è il percolato.

Il 5 marzo li avrebbe invece avvisati del controllo dell’Arpa. Anche lui, come i consulenti al telefono critica le modalità di gestione della Sep, anche se sarebbe più accorto degli altri indagati. Ad un certo punto sembra essere convinto che l’azienda sarà presto chiusa e che – scrive sempre il gip – “continuare a perorare cause per la Sep potrebbe risultare, a dire di Fegatelli, solo una perdita di tempo”.