Smokin’ fields, Ugolini: “Noi qui facciamo smaltimento illecito di rifiuti”

smaltimento illecito
La Sep di Pontinia

Sarebbero stati perfettamente consapevoli, secondo quanto emerso dalle indagini nell’inchiesta Smokin’ fields, di commettere illeciti i proprietari della Sep di Pontinia e gli altri indagati (in totale sono 26).

In una intercettazione ambientale del 15 marzo 2018 Alessio Ugolini avrebbe detto ad un’altra persona: “Guardi, noi qui facciamo smaltimento illecito di rifiuti“, poi gli avrebbe consigliato di non parlare molto perché era preoccupato che all’interno dell’auto nella quale si trovavano, ci fossero microspie.

Nello stesso momento però l’eventualità viene esclusa dal proprietario (insieme al padre Vittorio), dell’azienda di Pontinia, perché dice di aver fatto controllare la Range Rover sport sulla quale di trovano, proprio per evitare questi problemi.

E’ però proprio grazie alle intercettazioni che gli investigatori riescono a scoprire i ruoli dei vari indagati e i presunti illeciti. Col tempo si sono convinti che sia Vittorio Ugolini “la persona che gestisce e controlla le attività che vengono svolte presso la Sep”, “vero dominus di tutta l’attività”. Alle sue disposizioni “si deve attenere anche il figlio Alessio”.

Nelle intercettazione sarebbero dimostrate le “criticità gestionali e l’attività illecita, completamente priva di minimi presidi ambientali per effettuare un compost di qualità”. Durante le conversazioni dei principali indagati c’è il riferimento alla presenza di grandi quantità di percolato all’interno dell’impianto, l’elevazioni dei cumuli, la mancata utilizzazione delle biocelle, “che sono l’elemento fondamentale per stabilizzare la parte fermentescibile del compost”.

E’ uno dei tecnici che parla al telefono lamentando il fatto che il proprietario non ne vuole sapere di mettere in atto procedure per migliorare la qualità del prodotto: “Qua come c’è un po’ di caldo – dice – ci facciamo male“. “Appena le temperature si alzeranno la parte fermentescibile si percepirà più distintamente perché non è adeguatamente trattata e lavorata e quindi continua a ‘fumare’ anche quando viene trasportata e stesa sui terreni agricoli, mentre avrebbe bisogno di più tempo per essere stabilizzata e dovrebbe essere priva di qualsiasi materiale estraneo”.