Mentre i Comuni di Latina e Sabaudia firmano un protocollo d’intesa con la Regione Lazio e altri enti per la gestione sostenibile e la valorizzazione del tratto di litorale soggetto a erosione compreso tra Latina e Sabaudia, arriva dalla città delle dune un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione contro il porto di Anzio. Ne dà notizia Amedeo Bianchi, primo firmatario dell’esposto, coordinatore del Partito democratico di Sabaudia e oggi candidato al consiglio regionale del Lazio nella lista del Pd.
Bianchi afferma che era sua intenzione e degli altri sottoscrittori dell’esposto, Nello Ialongo e Rodolfo Carelli, di rinviare la questione a dopo il 4 marzo, ma di aver anticipato l’iniziativa a seguito “delle eclatanti dichiarazioni del presidente della Capo D’Anzio, generale Ugo Marchetti, per confutare immediatamente le sue affermazioni, vero e proprio campanello d’allarme per tutto il litorale pontino”.
“In esecuzione del punto più qualificante del nostro programma elettorale – afferma Bianchi -, congiuntamente con Ialongo e Carelli, assistiti dagli avvocati Curatolo e De Magistris, abbiamo presentato l’esposto all’Anac contro la realizzazione del porto di Anzio come approvato ai tempi della Presidente Polverini”. Il candidato regionale sottolinea le dichiarazioni del presidente della Capo d’Anzio: “Oggi sono felicissimo per la città di Anzio…. “con la preziosa collaborazione dell’Anac e della Regione Lazio, siamo riusciti ad approvare il bando di gara per la realizzazione del nuovo porto, un bacino portuale come quello di Montecarlo!” Chi si illudeva di un ridimensionamento, a partire dal mega-molo devastante, anche a seguito delle preoccupazioni e dell’istruttoria promossa da parte della dottoressa Giarratano del Ministero dell’Ambiente, ha dovuto arrendersi all’evidenza e capire che non c’è più tempo da perdere”.
“Come primo firmatario dell’ordine del giorno in Consiglio comunale – afferma Bianchi -, poi approvato all’unanimità dall’intero consiglio comunale del 22 luglio 2005, al fine di batterci contro il molo del porto di Anzio, ho sentito il dovere dell’esposto all’Anac, come primo urgente passo attestante la vigilanza della città su un tema vitale per le presenti e future generazioni. Non lasceremo nulla d’intentato sollecitando tutte le istituzioni e le forze interessate a raccordarsi per un’azione efficace. La nostra richiesta è di una moratoria per un confronto tecnico scientifico che è mancato ai tempi dell’approvazione del nuovo porto di Anzio, tanto più che il bando del primo stralcio prevede una ristrutturazione dell’esistente da svincolare da tutte le megaprevisioni che costituirebbero un vero attentato al litorale pontino”. “Dopo la giornata elettorale – conclude il candidato – provvederemo a far conoscere nei dettagli l’esposto presentato all’Anac e a sollecitare tutti gli interessati”.