Circa due quintali di piante di mirto ridotto in fascine sottratte alla natura del Parco di Monti Aurunci, nella splendida località del Monte La Cinta, in un’area che in passato fu oggetto di rimboschimenti voluti ed attuati per ripristinare proprio quel bosco che il fuoco degli incendi aveva cancellato da quelle pendici.
Gli uomini del Comando forestale di Spigno Saturnia, guidati dal sovrintendente Giuseppe Mozzone G, durante un servizio di controllo del territorio hanno colto in flagranza un uomo di 50 anni, B.A., intento a caricare sul suo fuoristrada piante di mirto appena tagliate e ridotte in fascine. Per sua stessa ammissione l’uomo aveva tagliato e sottratto indebitamente queste piante al bosco per poterle successivamente rivendere ai commercianti floro-vivaistici dei mercati campani per pochi euro a fascina.
Il mirto è una specie arbustiva dalle note proprietà aromatiche ed officinali, molto apprezzata per la produzione delle bacche da cui si ottiene un ottimo liquore, ma è usato anche come sempreverde nei decori floreali. E’ specie tipica della macchia mediterranea, ben adattata ai suoli aridi e poveri ed al clima siccitoso ed è una pianta pioniera nel ricreare le condizioni per il ripristinarsi del bosco.
L’area da cui sono state sottratte queste piante, oltre al vincolo di tutela paesaggistico in base al D. Lgs. 42/2004 e di area protetta in base alla L.R. n. 29/1997 che istituisce il Parco Regionale dei Monti Aurunci, gode del vincolo idrogeologico e dei divieti apposti dalla L. 353/2000 come area percorsa recentemente dal fuoco. Per tutte queste considerazioni, B.A. è stato denunciato per furto aggravato di essenza tipica della macchia mediterranea (Myrtus communis) e deturpamento di bellezze naturali ed il materiale raccolto è stato posto sotto sequestro.