Grave attentato intimidatorio questa notte ai danni di un maresciallo dei carabinieri di stanza a Cisterna di Latina da una quindicina di anni. Quattro i colpi di pistola esplosi intorno alla mezzanotte di sabato, 19 maggio, andati tutti a segno contro l’auto del militare, una Peugeot, parcheggiata davanti alla caserma della stazione di via Carlo Alberto Dalla Chiesa. I proiettili sono stati sparati da una Smart in corsa che subito dopo è stata abbandonata in via Nettuno, nella frazione Olmobello, e data alle fiamme.
In base ai primi accertamenti svolti dai carabinieri di Cisterna e del Reparto territoriale di Aprilia, la mini car era stata rubata a Roma nei primi di maggio. Sul posto oltre ai vigili del fuoco anche i militari dell’Arma per i rilievi scientifici che sono stati eseguiti anche nel luogo dell’attentato. Sul caso c’è molto riserbo da parte degli inquirenti. La vittima di questo messaggio di piombo è un militare impegnato in prima linea contro la criminalità.
Diverse le piste seguite. Nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi era stata data alle fiamme l’auto del dirigente del Commissariato di Polizia di Anzio. Un episodio collegato? Accertamenti sarebbero stati disposti anche in questa direzione.
“Da rappresentante delle istituzioni e dello Stato – ha dichiarato il vice prefetto Monica Ferrara Minolfi, commissario straordinario del Comune di Cisterna – non posso non esprimere tutta la mia vicinanza all’Arma dei carabinieri e al militare vittima del vile atto intimidatorio. La violenza va combattuta con forza e vigore. E sono al fianco di quanti ogni giorno difendono la nostra democrazia è ognuno di noi. Sono sempre più convinta che non dobbiamo mai abbassare la guardia e soprattutto non farci intimidire da questi atti. Spero che quanto prima gli autori di questo gesto vengano assicurati alla giustizia perché lo Stato e la democrazia deve sempre vincere sul malaffare e la violenza”.