Suicidi nella Penitenziaria, il garante dei detenuti: “C’è preoccupazione, è segnale di disagio”

Sono stati tre i suicidi nel mese di agosto tra gli agenti della polizia penitenziaria: due di questi si sono verificati a Latina, mentre l’ultimo pochi giorni fa a Palermo, dove a togliersi la vita una donna assistente capo in servizio nella casa circondariale Pagliarelli “Antonio Lo Russo” del capoluogo siciliano.

I casi destano preoccupazione. A Latina alcuni giorni fa era arrivato in visita il vice capo dipartimento della Penitenziaria, per capire di persona quali sono le condizioni lavorative e il clima nel corpo dopo la morte del 59enne di Roccagorga e della 51enne di Norma.

Ieri invece il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale (Gnpl) ha voluto esprimere vicinanza alla Polizia penitenziaria e ai suoi operatori colpiti dai drammatici eventi, ma ha anche espresso “profonda preoccupazione per quanto accaduto, quale segnale di un disagio che non è più possibile non leggere. Sono molti e diversi i fattori che possono spingere una persona a compiere un gesto estremo – si legge in una nota del garante – e volerli ricondurre a un’unica matrice è sempre riduttivo. Tuttavia, sono note le difficoltà del lavoro che la polizia penitenziaria svolge in prima linea in carcere, in una situazione segnata da una serie di criticità, strutturali, gestionali e numeriche, rese ancora più evidenti in questi ultimi tempi dall’emergenza sanitaria in atto”. Il garante ha anche auspicato che “l’impegno, più volte dichiarato dall’amministrazione penitenziaria e positivamente ribadito anche recentemente, per il miglioramento delle condizioni di lavoro si tramuti a breve in gesti concreti volti a garantire ambienti rispettosi dei diritti e della dignità dei lavoratori, personale in numero rispondente alle esigenze, una formazione professionale iniziale e continua all’altezza dei compiti che Costituzione e Ordinamento assegnano al Corpo di polizia penitenziaria. E offrendo anche quel supporto necessario a chi svolge un lavoro in prima linea, sottoposto a tensioni e situazioni di forte stress emotivo“.