Cultura: Latina “alza l’asticella” per una Città protagonista

Il Comune di Latina

ECONOMIA & SOCIETA’

RUBRICA SETTIMANALE 

di Ivan Simeone

Direttore CLAAI Assimprese Lazio Sud

direzione@claai-assimprese.it

La Candidatura di Latina, quale Capitale della Cultura italiana per il 2026, è una importante opportunità per ridare forza e respiro a quel DNA assopito, proprio della nostra Comunità. 

Lo scorso martedì 25 luglio, abbiamo approfondito –come CLAAI Assimprese- la questione con l’Assessore all’Urbanistica di Latina Avvocato Annalisa Muzio che, con professionalità ed entusiasmo, ha illustrato la logica e l’obiettivo della Candidatura, nonché tutto il lavoro che si sta impostando. Raccogliamo volentieri la sfida dell’Assessore nell’”alzare l’asticella”.

La Candidatura di Latina è più che opportuna, per tutte le motivazioni che già sono state espresse dal primo gruppo di lavoro “proponente”: la nostra storia di inclusione sociale che ha visto il susseguirsi di etnie e popoli integrarsi; un territorio con delle bellezze naturali impagabili (ma mai vissute appieno); una architettura propria del 900 importante testimonianza di un periodo storico ricco di luci ed ombre, ma storia vissuta di un popolo.

Ulteriore opportunità è quella del coinvolgimento e della messa in rete di stakeholder, termine che, con simpatica e propositiva provocazione, l’amico Lidano Grassucci, dalle pagine della Sua testata “Fatto a Latina”, ha simpaticamente dileggiato, ma questa “messa in rete” è una importante opportunità anche per fare sintesi di quelle realtà culturali di base che, pur vive nel tessuto sociale di Latina, fino ad oggi non sono riuscite ad emergere appieno, nonché di tuti quei “corpi sociali intermedi” come i Club service della Città e le Associazioni datoriali d’impresa, solo per fare alcuni esempi.

La candidatura di Latina va ben oltre all’evento in se. 

Già di per sé è importante, perché vedrà un susseguirsi di approfondimenti ed eventi, ma ha anche il merito di aver aperto un dibattito sulla politica culturale della nostra Città. 

E’ ovvio che i problemi ci sono tutti, ancor più per una Amministrazione appena insidiatasi. 

Bene le linee programmatiche del nostro Sindaco dott.ssa Matilde Celentano, illustrate nel Consiglio Comunale del 25 luglio scorso, per una Latina “protagonista, presente dentro i grandi cambiamenti della società contemporanea”. 

Una Città inclusiva e vivace con l’obiettivo di “mettere a sistema il patrimonio culturale di Latina”. Nel Suo intervento programmatico, il Sindaco Matilde Celentano ha dedicato alcuni importanti e precisi capitoli alla necessità di una Città dove la cultura sia protagonista e bene ha fatto ad evidenziare l’importanza di un riassetto degli spazi culturali cittadini.

Cultura della “bellezza”, il valore della conoscenza e del saper per Latina, con il coinvolgimento del mondo universitario, l’importanza del mettere al centro la persona con tutto ciò che ne consegue e, in primis, il Terzo Settore….solo alcuni dei tanti spunti propositivi che condividiamo appieno.

Bisogna ora ragionare ed intervenire drasticamente su quello che un tempo era il nostro polo culturale della Città; mi riferisco al “Palazzo della Cultura” intorno al quale, oltre ai due teatri che offrivano importanti appuntamenti e spettacoli, aveva in sé una sala convegni di tutto rispetto, una pinacoteca; era punto di riferimento logistico per diverse associazioni, è stata sede di una scuola di giornalismo come di una scuola di teatro per attori, tecnici teatrali e sartoria teatrale…era un grande polmone di iniziative culturali e sociali….poi il nulla. E’ questa una delle strade da ripercorrere per chi vuole fare di Latina una vera capitale culturale. 

Cultura è una biblioteca vera e non solamente una “sala studio”. Chi si ricorda del progetto della Biblioteca James Stirling? Si può riprendere? Perché non riproporre il Premio nazionale del Tascabile? Come sostenere e valorizzare l’esperienza del Campus Internazionale di Musica?

Cultura è una circuito museale locale; cultura sono iniziative organiche e strutturate che possano coinvolgere il mondo della scuola; cultura è il coinvolgimento di Fondazioni e di “stakeholder” nazionali. 

Cultura è anche impresa e lavoro, non dimentichiamolo mai.

L’importante iniziativa del centenario della Città con il disegno di legge “Calandrini” per una Fondazione, la Candidatura di Latina come Capitale della Cultura italiana, sono le prime fondamentali iniziative per ridare un respiro alla nostra Città e cominciare a “volare alto”.

Il lavoro, per questa nostra nuova Amministrazione, certamente non manca. Le professionalità ci sono. Bisogna ora avere sempre più coraggio (e sono certo che neanche questo mancherà alla nuova Amministrazione) di fare scelte ed avere una Visione alta da inseguire e cercare di realizzare. Bisogna avere passione civica ed un po’ di sana e propositiva “incoscienza” nel fare.