Latina, Economia di guerra: chiesta la convocazione della Commissione SUAP

Visti gli avvenimenti di questi giorni e concetti ricorrenti come quello di economia di guerra, il consigliere di Fratelli d’Italia Andrea Chiarato, presidente della Commissione Trasparenza e Legalità, ha chiesto la convocazione di una Commissione Attività Produttive al presidente Mario Faticoni. A seguire la loro nota congiunta:

“Gli effetti di questa guerra scellerata si fanno sentire in un contesto dove gli equilibri economici erano già in difetto di stabilità, per questo motivo ho chiesto al Presidente della Commissione Attività Produttive, la convocazione d’urgenza di una commissione che affronti questa nuova economia di guerra insieme a tutti gli attori coinvolti, ringrazio il Presidente Faticoni che si sta già adoperando in tal senso, per la sensibilità dimostrata al tema”. 

“A tutti noi è noto che a partire dall’autunno scorso tutti gli indicatori di quello che è il paniere dei consumi, segnalavano aumenti di beni essenziali che avrebbero impattato contro le delicate possibilità economiche degli Italiani che vivono del proprio lavoro da salariato o di piccola impresa. Per non parlare dei pensionati, sicuramente la categoria sociale destinata a pagare il prezzo più elevato di questa condizione drammatica che, complice la pandemia, si protrae da due anni. 

Sono mesi che gli aumenti delle fonti energetiche hanno determinato impennate del prezzi soprattutto dei beni alimentari e di uso comune. Soprattutto quelli che costavano di meno ed avevano una maggiore accessibilità per chi ha minori disponibilità economiche. Gli avicunicoli sono aumentati quasi del doppio , tanto vale per verdure e frutta.

Pesce e carni rosse subiscono aumenti del 20%, pasta e pane sono raddoppiati, le farine ed i cerali hanno quasi doppiato la seconda boa, oli e conserve sono maggiorate del 20% . Le bollette energetiche sono del tutto fuori controllo mentre gli stipendi e pensioni sono le stesse di prima. 

Questi aumenti non sono semplici speculazioni ma sono determinati dalle clamorose impennate dei prezzi alla fonte: Gas295 € a megawatt, prezzo più elevato di sempre mentre un anno fa era a 6€ MGW, petrolio a 129 contro gli 80 di un anno fa, mais e soia provenienti per lo più da Ucraina e Russia e necessari per i mangimi scarseggiano ed il loro prezzo aumenta di continuo, i fertilizzanti che si producono per fermentazione con utilizzo di gas sono a prezzi irraggiungibili, acciaio al 200%, legname al 300%, nichel400% e il palladio è diventato introvabile pur essendo indispensabile per le tecnologie elettroniche delle comunicazioni e per le marmitte catalitiche. 

Per quanto il governo italiano sia modestamente impegnato a dare risposte celeri e strutturate è nostra intenzione convocare tavoli di lavoro tra le categorie che sono interessate nel nostro territorio da questo fenomeno . 

Ci riferiamo al mondo della produzione industriale e artigianale, della distribuzione, della pesca e dell’agricoltura e zootecnia. Dalla cima delle filiere fino alla loro base ci facciamo interpreti di questo desiderio di essere ascoltati per capire e trovare risposte. Lamentarci serve a nulla , subire lo sgomento determinato da questa situazione non produce effetti positivi. Bisogna comprendere bene per agire al meglio, per indicare percorsi virtuosi e per offrire soluzioni immediate e praticabili.”