Anno giudiziario, De Falco: “In aumento gli omicidi e i casi di stalking”

Aumentano gli omicidi in provincia di Latina e i reati contro le “vittime fragili”. A spiegarlo è il nuovo procuratore capo, Giuseppe De Falco, nella relazione per l’inizio dell’anno giudiziario 2020. Da 8 dello scorso anno siamo passati a 12.

“Si segnalano purtroppo ancora casi di femminicidio”. E questo dato – supportato dal ricordo di Gloria Pompili e del processo per la morte della 24enne costretta a prostituirsi e uccisa di botte davanti ai suoi due bambini di 3 e 5 anni – fa il paio con l’aumento dei reati per stalking e maltrattamenti: “numero che assume ormai toni allarmanti. Per la stragrande maggioranza tali ultimi reati sono da ricondurre alla violenza domestica in danno alle donne, fenomeno quanto mai ricorrente e grave, tanto che è sempre allarmante il rischio che essa sfoci in episodi omicidiari”.

“Il numero delle denunce da parte delle donne è aumentato, ma è indubbio che il dato numerico riferito ai procedimenti per maltrattamenti e violenze è sicuramente assai inferiore rispetto all’effettiva dimensione del fenomeno. E’ ancora presto per dire se l’introduzione della recente legge sul cd. “codice rosso” abbia portato o porterà ad un incremento delle denunce.

Certo è che la novella legislativa ha originato rilevanti problemi organizzativi sia in seno alla Procura (dove i magistrati del gruppo competente per tale genere di reati si trovano a dover gestire in tempi rapidi un elevato numero di notizie di reato.

La legge, ha spiegato sempre il procuratore, non ha inciso sulle modalità di trattazione delle notizie di reato che palesano un indubbio carattere di serietà e gravità, quanto sulla gestione delle altre notizie di reato, per le quali ha imposto una celerità di disamina purtroppo spesso incompatibile con le risorse concrete, umane e materiali, della Procura.

“E’ purtroppo importante anche il dato relativo agli abusi sui minori. Anche nell’ultimo anno sono state avviate indagini inerenti la conduzione di case famiglia e abusi commessi da operatori di taluni istituti scolastici”.