Muore dopo un intervento al cuore, azione legale della famiglia

Ospedale

Un presunto caso di malasanità scuote Cisterna. I familiari di un 53enne deceduto nel novembre 2022, pochi giorni dopo un intervento cardiaco all’European Hospital di Roma, hanno avviato un’azione legale contro la struttura sanitaria. Secondo quanto denunciato, la morte sarebbe stata causata dalla rottura dei punti di sutura e da gravi infezioni contratte durante il ricovero.

La vicenda

L’uomo, affetto da una patologia cardiaca congenita ma in condizioni definite “discrete, se non buone”, secondo l’avvocato della famiglia Renato Mattarelli, si era sottoposto a un’operazione proposta come “di routine” e non strettamente necessaria, ma presentata come un modo per migliorare la qualità della sua vita.
Dopo l’intervento, però, il quadro clinico è precipitato rapidamente fino al decesso. Nella nota diffusa dal legale si legge che il 53enne, prima del ricovero, non soffriva di alcuna infezione e che i medici avevano garantito l’esito positivo della procedura.

L’autopsia

Gli elementi più pesanti emergono dal riscontro diagnostico-autoptico del professor Fineschi (Sapienza), secondo cui vi sarebbero prove dirette di errori chirurgici, emorragie dovute alla rottura dei punti di sutura e infezioni contratte esclusivamente in ospedale.
Tra i patogeni rilevati: staphylococcus epidermidis, staphylococcus hominis, klebsiella pneumoniae e candida albicans, microrganismi tipicamente ospedalieri, che in pochi giorni avrebbero compromesso gli organi vitali del paziente.

Carenze informative

Secondo l’avvocato Mattarelli, la condotta medica sarebbe aggravata da una mancata informazione adeguata: il paziente non sarebbe stato correttamente avvertito dei rischi di morte e delle alternative terapeutiche, compresa la possibilità di non operarsi affatto, data la non indispensabilità dell’intervento.

La famiglia – la moglie e i due figli – ha già notificato l’atto di citazione. L’udienza è fissata per il 18 marzo 2026 davanti al Tribunale di Roma.