Pontinia, ultimo appuntamento al Fellini con “Pandora”

Al teatro Fellini di Pontinia, oggi, 16 aprile alle ore 18.00, ci sarà l’ultimo appuntamento della stagione di prosa della 22/23 con “PANDORA”.

Ultimo appuntamento della stagione organizzata in collaborazione con ATCL-Circuito multidisciplinare del Lazio, riconosciuto dal MIC – Ministero della Cultura e dalla Regione Lazio e con il patrocinio del Comune di Pontinia e della Provincia di Latina.

Il Direttore Artistico Clemente Pernarella:

“Ultimo appuntamento di una stagione che ci ha reso felici e orgogliosi per le scelte fatte e per il risultato: teatro sempre esaurito, una risposta del pubblico che conforta e incoraggia. Il Teatro Fellini si attesta come uno spazio di riferimento per la scena contemporanea italiana, ma la soddisfazione maggiore è sentire una comunità raccolta intorno ad una proposta di cui condivide visioni ed intenti. Ultimo appuntamento ma solo per la prosa, si apre ora la parentesi dedicata alla danza contemporanea per la quale sono previste iniziative incontri e approfondimenti dedicati e che da due anni rappresenta un appuntamento seguito ed apprezzato anche grazie alla nuova collaborazione con il festival TenDance.”

Pandora: ideazione e regia Riccardo Pippa di e con Claudia Caldarano, Cecilia Campani, Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza, Dramaturgia Giulia Tollis, maschere e costumi Ilaria Ariemme, scene Anna Maddalena Cingi, disegno luci Paolo Casati, cura del suono Luca De Marinis, vocal coach Susanna Colorni, produzione Teatro Franco Parenti Teatro Stabile di Torino Teatro Nazionale Fondazione Campania dei Festival, in collaborazione con Teatro dei Gordi

I Gordi, guidati dal regista Riccardo Pippa, continuano l’indagine su una forma teatrale che si affida al gesto, ai corpi con e senza maschere, a una parola suono scarna e essenziale che supera le barriere linguistiche. Un bagno in fondo a un corridoio o sotto la piazza di una città. Può essere il bagno di un aeroporto, di un club o di una stazione di servizio. Lo attraversa un’umanità variegata e transitoria. È un luogo di passaggio, d’attesa, d’incontro tra sconosciuti, un camerino improvvisato dove fare scongiuri, nascondersi, sfogarsi. È un covo per i demoni, un’anticamera, una soglia prima di un congedo o un battesimo del fuoco. Non è un luogo più vero rispetto al fuori, è solo un altro aspetto dell’esserci; se fuori ci si deve attenere alle norme sociali, ad una prassi, al gioco, dentro si dismette qualcosa; è uno spazio amorale, di sospensione, anche di grossa violenza e nudità, un luogo comune dell’interiorità dove ampliare lo spettro dell’azione quotidiana oltre i limiti e le censure. Il bagno pubblico è per eccellenza il luogo dove, per questioni culturali e di igiene, la presenza fisica dell’altro, la vicinanza, si avvertono in modo più problematico. È un’immagine atemporale che può parlarci, oggi, senza fare attualità, che non scade coi decreti, che può rappresentare una situazione di riconoscibile, naturale diffidenza, di paura dell’altro, paura di sentirsi di troppo o addirittura una minaccia, del sentirsi corpo e basta, appiattiti al mero bisogno, al mantenimento e alla difesa di una vera o presunta integrità. Filo conduttore del percorso dei Gordi ad oggi è la ricerca di un linguaggio fatto di movimento, partiture di gesti concreti, oggetti, vestiti, maschere e musica. Nel lavoro di scena ricercano sinestesie e un teatro poetico capace di emozionare e produrre immagini vive. Pandora completa un’ideale “trilogia della soglia”: in Sulla morte senza esagerare la soglia è lo spazio tra l’aldiquà e l’aldilà, in Visite tra il presente e il passato; in Pandora la soglia è il corpo, che, con la sua straziante fragilità, separa e congiunge noi e il mondo. Teatro dei Gordi

Riccardo Pippa:

“Guardiamo la realtà attraverso maschere di cartapesta, figure familiari, presenti, che raccontano, senza parole, gli ultimi istanti, le occasioni mancate, gli addii; raccontiamo storie semplici con ironia, per parlare, anche oggi, della morte, sempre senza esagerare.”