Cisterna, tenta la fuga con la figlia ma scoppia il caos: arrestati i suoceri

Il Commissariato di Cisterna di Latina

L’operazione della Sezione Anticrimine del Commissariato di Cisterna, a finire in manette i suoceri del compagno di una ragazza, accusati di rapina e lesioni personali.  Il tutto è nato dalla richiesta di un cittadino che, nel transitare sulla Pontina, a pochissimi chilometri da Aprilia, aveva notato da lontano una concitazione tra alcune persone ed al termine, dopo che una delle due auto presenti era ripartita, era rimasta in strada una ragazza da sola.

Una pattuglia è intervenuta sul posto, individuando effettivamente la presenza di una ragazza disperata. Una volta accompagnata in Commissariato, la malcapitata ha sporto querela contro i propri suoceri dichiarando di abitare con il compagno e la propria figlioletta di 5 anni, presso l’abitazione di quest’ultimi.

La ragazza ha raccontato che da tempo viveva in un clima di vessazioni e di prepotenze proprio degli stessi conviventi; per questo aveva preso la decisione irrevocabile di far ritorno, con la propria figlia, presso la sua famiglia che vive nel Nord Italia.

Per questo, nel pomeriggio di ieri, ha aspettato la figlia che uscisse da scuola e l’ha caricata in macchina mettendosi in viaggio. Viaggio che però è durato solamente pochi chilometri. Difatti i suoceri, a bordo della propria autovettura si erano già messi alla ricerca della ragazza, che aveva esternato in precedenza le sue intenzioni di tornare dalla sua famiglia.

La coppia di suocere, una volta intercettata l’autovettura lungo la strada statale Pontina, le hanno tagliato la strada, obbligandola a fermarsi. Gli stessi scesi dalla loro auto, hanno aperto le portiere dell’altra auto malmenando la ragazza e portando via con loro la bambina, lasciando così la ragazza senza auto e cellulare, così che non potesse chiedere aiuto.

Il successivo intervento della Polizia ha permesso poi di ricostruire quanto accaduto e, in poco tempo, di ritrovare l’auto della donna assieme alla bambina. Per la coppia è scattato l’arresto, con il nonno della piccola che è stato associato al carcere di Latina mentre per la consorte è scattata l’associazione in quello di Rebibbia.