Il monastero ortodosso, sotto sfratto: la richiesta di aiuto dei monaci

Il monastero ortodosso di Campo di Carne si trova di fronte alla minaccia dello sfratto, e i monaci stanno lanciando un appello affinché il loro luogo di culto non venga loro strappato via. Padre Luca Monti, Superiore del monastero di Sant’Antonio Abate, ha espresso preoccupazione riguardo alla situazione attuale della chiesa ortodossa, soggetta a uno sfratto esecutivo. Fondata nel 1991 da monsignor Antonio De Rosso, il monastero è considerato la sede legale dei monaci e la loro unica chiesa in Italia. Padre Luca Monti ha spiegato che, poco prima di morire, monsignor De Rosso ha contratto un mutuo a nome della diaconia Onlus, senza coinvolgere direttamente la chiesa. La situazione è rimasta stabile fino al 2014, quando i pagamenti del mutuo sono cessati, portando alla messa all’asta giudiziaria della chiesa come luogo di culto. Il Superiore del monastero ha chiesto al Tribunale di Latina di sospendere la vendita in attesa dell’udienza fissata per il 3 luglio, ma recentemente è stata ricevuta una comunicazione via email che lo sfratto esecutivo è programmato per il 6 maggio, il giorno successivo alla Pasqua ortodossa. Di fronte a questa imminente minaccia, i monaci stanno considerando l’organizzazione di una manifestazione di fronte al Tribunale per difendere la loro “casa” e evitare la perdita del loro luogo di culto.