A Latina il verde pubblico si ferma al giorno dell’inaugurazione. Mentre la città celebra la Giornata degli alberi, molti dei progetti finanziati e presentati come simbolo di rigenerazione urbana sono già ridotti a tronchi secchi o piante legate ai lampioni. A denunciarlo è la consigliera di Latina Bene Comune, Loretta Isotton, che mette insieme tre casi emblematici e un’unica conclusione: “a Latina non esiste il principio fondamentale della manutenzione ordinaria… Il risultato è una città che inaugura molto, ma cura davvero poco”.
Il parco di Porta Nord, aperto nell’autunno 2024, è diventato il simbolo di questo paradosso: “quasi tutte le nuove alberature si sono seccate per una causa banale e gravissima: semplicemente nessuno ha provveduto all’irrigazione… Sono sopravvissute solo tre albizie… Tutto il resto è andato perduto”. Un destino simile ha colpito il nuovissimo Piazzale dei Mercanti, dove gli impianti pensati per l’irrigazione sono rimasti inutilizzabili perché “l’impianto elettrico non è mai stato collegato all’Enel e nessuno ha trovato una soluzione alternativa”.
Perfino le alberature del centro storico testimoniano la stessa improvvisazione: spostate e mai messe a dimora, “sono state lasciate nei loro vasi, legate a lampioni e pali”. Situazioni che, secondo Isotton, violano obblighi chiari: “l’ente appaltante deve garantire la manutenzione minima… l’appaltatore è obbligato ad assicurare l’attecchimento… Ignorare queste prescrizioni equivale… a un danno erariale”.
Per la consigliera, Latina continua a inaugurare nuovi spazi senza prendersene cura, disperdendo fondi pubblici e mancando l’obiettivo più urgente: costruire una città capace di resistere al caldo e al clima che cambia.









