Lotta al caporalato nel Mof di Fondi, scoperti quasi 200 lavoratori irregolari

Lotta al lavoro in nero ed alla tutela dei diritti dei lavoratori, questo l’obiettivo dei controlli messi in atto dai militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Fondi. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle, in 3 aziende ortofrutticole che operano all’interno del Mof, hanno portato alla luce 185 posizioni di lavoratori irregolari di cui 12 completamente in nero, oltre a compensi in nero per più di 90mila euro e circa 14mila ore per le quali non sono stati corrisposti i contributi assistenziali e previdenziali; per 35 dipendenti, inoltre, è stato appurata la mancata fruizione, per lunghi periodi, dei previsti riposi settimanali.

Le indagini hanno permesso di individuare diversi modus operandi strumentali all’evasione di contributi previdenziali ed assistenziali e ritenute ai fini IRPEF. Sono stati, in particolare, ricostruiti i compensi in nero corrisposti a numerosi dipendenti, nonché l’adozione di forme di organizzazione del lavoro e di retribuzione della prestazione caratterizzate sia da maggiori ore e giornate lavorate e non retribuite in busta paga, sia dal collocamento di lavoratori presso aziende di comodo aduse ad eludere le tutele previste dal diritto del lavoro.

In un caso, riguardante la somministrazione di un appalto di manodopera, sono stati individuati 110 lavoratori irregolari i quali, sebbene dipendenti di un’azienda di imballaggi, risultavano formalmente assunti da due diverse imprese opportunamente interposte al fine di attrarre su di esse gli oneri della normativa giuslavoristica (previdenziali e assistenziali) e le conseguenze di eventuali controversie con i lavoratori o con l’erario.

Negli altri due casi è stata ricostruita e individuata una prassi, pressoché consolidata, in virtù della quale gli stipendi dei lavoratori erano condizionati da accordi imposti dai titolari delle aziende controllate atti a disciplinare i singoli rapporti di lavoro con modalità in contrasto con le vigenti disposizioni in materia. In particolare, in sede di accesso presso i luoghi di lavoro veniva rinvenuta documentazione extracontabile unitamente a programmi gestionali delle presenze, istallati sui pc in uso alle aziende, attraverso i quali i finanzieri riuscivano a quantificare le ore e le giornate effettivamente lavorate dai dipendenti, rilevando significative incongruenze e discrasia con quelle ufficiali, indicate sulle buste paga, risultate notevolmente

La ricostruzione eseguita dai militari della Compagnia di Fondi ha consentito di quantificare più di 14.000 ore di lavoro prestate dai lavoratori non assoggettate alla contribuzione previdenziale ed assistenziale ovvero non pagate, nonché di appurare come le buste paga ed il libro unico del lavoro riportavano per la quasi totalità dei dipendenti dati non veritieri alterati “al ribasso”.

Pertanto i finanziari hanno emesso sanzioni amministrative fino ad un massimo di 310.000 euro.