Dopo mesi di polemiche e riflessioni, si chiude con un gesto di apertura il caso di body shaming sui social che aveva colpito la sindaca Matilde Celentano durante un delicato periodo di cura oncologica. La prima cittadina ha infatti deciso di ritirare la querela sporta nell’ottobre 2024 contro due utenti social responsabili di insulti rivolti al suo aspetto fisico.
Assistita dal legale Renato Archidiacono, Celentano ha formalizzato la remissione dell’azione penale, motivando la scelta con il “valore educativo e riparativo” del percorso intrapreso dai due accusati. Dopo la denuncia, i responsabili avevano inviato lettere di scuse e avviato attività socialmente utili, in segno di pentimento.
“In quell’occasione – spiega Celentano – avevo già accettato le loro scuse. I due avevano compreso la gravità del loro gesto e deciso di impegnarsi concretamente per la comunità. La querela aveva un significato simbolico: voleva affermare che il body shaming, soprattutto verso chi affronta la malattia, è inaccettabile. Oggi, con la remissione, voglio dare un segnale diverso: non un passo indietro, ma una conclusione coerente, in cui il rispetto ha prevalso sull’odio.”
La sindaca ha sottolineato come il perdono non sia sinonimo di debolezza, ma di fiducia nella capacità delle persone di cambiare. “Punire non significa solo sanzionare – ha detto – ma anche offrire un’occasione di crescita. Quando il pentimento è autentico e si traduce in comportamenti concreti, è giusto riconoscerlo.”
Infine, Celentano ha lanciato un messaggio più ampio sull’uso dei social network: “Le parole hanno un peso. I social non sono spazi liberi da responsabilità. Mi auguro che questo episodio serva da monito: la dignità va tutelata sempre, a maggior ragione nei momenti di fragilità. Ringrazio chi mi è stato vicino: la nostra comunità ha dimostrato grande civiltà.”
Con questo gesto, la sindaca chiude una vicenda dolorosa trasformandola in un’opportunità di dialogo e sensibilizzazione contro ogni forma di violenza verbale.









