La montagna brucia, i Lepini sotto assedio: fiamme tra Sermoneta e Bassiano

Un bagliore arancione ha spezzato il tramonto dell’11 agosto. Non era il sole, ma il fuoco che divorava la montagna. In poche ore, i boschi tra Sermoneta e Bassiano si sono trasformati in un inferno di fumo e fiamme, visibile da chilometri di distanza.

Il rogo, alimentato dal caldo torrido e dal vento, è avanzato con una velocità spaventosa, inghiottendo ettari di vegetazione. Un disastro che si aggiunge alla ferita ancora aperta di Roccasecca dei Volsci, dove l’emergenza incendi non dà tregua.

A combattere contro il fronte di fuoco, vigili del fuoco e squadre di protezione civile, impegnati senza sosta tra pendii scoscesi e temperature estreme. Ma la lotta contro le fiamme non è solo fisica: è anche morale. Lo ricorda la sindaca di Roccasecca, Barbara Petroni, che nelle scorse ore ha lanciato un appello durissimo:
“Chi ha appiccato questo incendio è un criminale. Un vigliacco senza scrupoli, un nemico del nostro paese. Invito tutta la cittadinanza alla massima prudenza”.

E una domanda amara che torna ogni anno: quanto dovrà ancora bruciare, prima che la montagna possa respirare in pace?