Insulti sessisti in aula, Mulè: “Serve rispetto reciproco ma senza strumentalizzazioni”

Prosegue il dibattito creatosi dentro e fuori le aule consiliari a seguito delle offese ai danni della consigliera Loretta Isotton. In merito a quanto accaduto durante l’ultima seduta della commissione consiliare, la presidente, Simona Mulè fa chiarezza attraverso un comunicato stampa:
“Il confronto politico può essere acceso ma non deve mai degenerare in offese personali né in toni irrispettosi. Ho rivisto con attenzione l’intervento dei consiglieri Valletta e Isotton: non ho riscontrato elementi riconducibili a un intento sessista, anche perché lo stesso stile e tono sono stati usati anche nei confronti di colleghi uomini. Piuttosto una reciproca dialettica scomposta, in un confronto politico acceso”.
“Capisco però che, in determinati contesti storici e culturali in cui la rappresentanza femminile ha faticato a ottenere pari riconoscimento, alcuni toni possano essere percepiti in modo diverso, pur in assenza di un intenzionalità discriminatoria, e sono dispiaciuta per la reazione della collega. Proprio per questo, è fondamentale che ogni forma di confronto, soprattutto nelle sedi istituzionali, si fondi su rispetto, equilibrio e attenzione alla dignità della persona, che è un valore indisponibile, al di sopra di ogni appartenenza politica o ruolo ricoperto. La sensibilità sul linguaggio e sui toni deve valere per tutti, in ogni direzione, senza eccezioni e senza doppi standard”.
“Ritengo essenziale – conclude – mantenere alta l’attenzione su questi temi, perché da essi dipende la qualità e la credibilità delle nostre Istituzioni. Ma questo impegno deve essere esercitato con coerenza, sobrietà e senso di responsabilità, evitando derive strumentali che rischiano di svilire le vere battaglie culturali per la parità e il rispetto.
Ricordo, a tal proposito, che in passato sono stata personalmente oggetto di un’espressione offensiva (‘caprona’) da parte di un consigliere di opposizione, senza che alcuno sentisse la necessità di intervenire. Anche in quel caso, pur avendo subito un attacco scomposto e inaccettabile, ho reputato di interpretarlo come il frutto di una dialettica politica esasperata, senza ricondurlo a una discriminazione di genere, ma senza per questo sottovalutarne la gravità”.