Formia, un minuto di raccoglimento per don Peppe Diana

Domani al convitto Celletti di Formia di via Gianola, si terrà un minuto di
raccoglimento, in contemporanea alla visita del presidente della Repubblica Mattarella nei luoghi della memoria a don Peppe Diana, ucciso il 19 marzo di 29 anni dalla mafia a Casal di Principe. Il presidente Mattarella andrà al cimitero di Casal di Principe, precisamente alla cappella della famiglia Diana dove è sepolto don Peppe ed i suoi più stretti familiari, partendo dai fratelli Emilio e Marisa con coniugi e figli. Presente anche Augusto Di Meo

L’educatore Ermanno Agresti dichiara che:  “L’iniziativa viene svolta
nell’ambito del calendario delle giornate per la legalità. Parliamo
spesso con i convittori provenienti in maggior parte dal territorio di
Napoli e Caserta di queste tematiche, per favorire una maggiore
consapevolezza sulla prevenzione e sul contrasto della criminalità
organizzata e della corruzione al fine di facilitare la comprensione
del fenomeno mafioso e promuovere la cultura della legalità attraverso
attività divulgative”.


Di seguito un pezzo della lettera esposto dagli alunni di Casal di Principe:
“Caro presidente della nostra amata Repubblica, sentiamo di doverti
dare del tu, come facciamo con i nostri nonni, ai quali siamo legati
da sentimenti d’amore e di infinita gratitudine. Sentiamo di poterlo
fare, per il sorriso con cui sempre ti rivolgi a noi e che azzera ogni
distanza. Lo facciamo per l’enorme rispetto che proviamo e intendiamo
manifestarti perché, da Presidente del popolo sovrano, ci fai sentire
ciascuno prezioso e tutti uniti, nella nostra Italia… noi come eredi
di questa terra, ti siamo grati per questa visita, questa nostra
terra, di cui siamo figli devoti, è ormai una comunità, che guarda
avanti con occhi nuovi… Don Peppe, non è solo un martire, ma giovane
tra i giovani, capace di proporre, oltre trent’anni fa, la via del
coraggio e della bellezza. Una via, incardinata sulla necessità di
essere segno di contraddizione, in un tempo e in luoghi, in cui
sembrava che la cultura della morte stesse soffocando la vocazione
alla vita, che è in fondo al cuore degli uomini, di tutti gli uomini.
Noi oggi, ora come allora, dobbiamo riuscire a essere segno di
contraddizione in tempi in cui, in altri modi, nuovamente e per un
nonnulla, si aggredisce l’altro, lo si può addirittura uccidere, senza
poi neppure saper spiegare il perché. Tutti hanno accolto, con piena
convinzione, la nostra proposta e, insieme, dalla lettera del 1991 per
amore del mio popolo non tacero’, scaturisce l’impegno, che
sintetizziamo con le parole del nostro vescovo: crescere come
sentinelle e profeti. Sentinelle che vigilano sulla comunità e profeti
che denunciano il male intorno a sé e annunciano la possibilità di un
futuro diverso, in cui sia la vita, e non la morte, a far valere le
sue ragioni. Da quella lettera scaturisce, quindi, l’impegno a essere
comunità in cui tutti contribuiscano alla libertà e alla dignità di
ciascuno…”. 

L’incontro terminerà con la lettura della lettera al Presidente Sergio Mattarella, e verrà consegnata la copia della lettera di Don Giuseppe Diana: “Per amore del mio popolo
non tacerò”.