Suicidio Paolo Mendico, la lettera aperta della preside del Pacinotti

Paolo Mendico

La morte di Paolo Mendico ha sicuramente lasciato tracce visibili nella comunità di Santi Cosma e Damiano e, più in generale, all’interno dell’intero collettivo nazionale. Il bullismo ricevuto fin dagli anni scorsi, ha portato Paolo al gesto estremo, accendendo i riflettori sui comportamenti sbagliati dei compagni e degli insegnanti del giovane, che avrebbe dovuto frequentare il secondo anno all’Istituto Pacinotti.

Arrivano ora le prime parole da parte della comunità scolastica che, nella persona della dirigente Gina Antonetti, si è espressa sulla situazione: “Confusione e odio continuano a danneggiare la nostra scuola nel suo lavoro quotidiano fatto di cura e attenzione verso l’unicità di ogni persona e verso ogni forma di fragilità. La morte di Paolo Mendico ha lasciato la scuola nello sconforto più totale. Chiusa nel suo dolore, ci si continua a chiedere il perché di un fatto così tragico, ma non vi sono risposte facili, né immediate”, prosegue la dirigente. Paolo ha risposto ai compagni sulla chat di classe il giorno prima dell’inizio dell’anno scolastico, manifestando la sua intenzione di tornare in classe, poi il decesso, il presunto suicidio, perché tale è da considerarsi visto che ancora non sono stati resi noti i risultati dell’autopsia”.

“Una vicenda – continua la preside – che presenta ancora molti lati oscuri e sul perché della tragedia ci si interroga ancora in molti. Il gruppo Whatsapp indica un clima di assoluta serenità, e lo stesso Paolo interviene più volte con battute e stickers che rivelano un rapporto con i compagni fatto di complicità, tale da non far presagire nulla di ciò che drammaticamente è poi accaduto”.

“Guardando a ritroso abbiamo analizzato eventi, circostanze, dinamiche adolescenziali, comportamenti disfunzionali che, purtroppo, in un contesto di povertà educativa, certo non mancano, ma nulla è emerso che possa configurarsi come bullismo e nulla avrebbe potuto far presagire una sofferenza in Paolo causata da accanimento dei compagni nei suoi confronti, semplicemente perché nulla di tutto questo è avvenuto”.