Le luci installate dai residenti per tenere lontano il buio non sono bastate a fermare l’ennesima intimidazione nel complesso di via Guido Rossa, più noti come i palazzi “Arlecchino” alle Gescal.
Nelle prime ore della notte qualcuno ha introdotto una bottiglia infiammabile, contenuta in una bacinella, nell’androne del palazzo al civico 6: le fiamme, alimentate da alcol ad alta gradazione, si sono spente da sole, ma i vigili del fuoco hanno comunque messo in sicurezza l’area, grazie anche ad uno degli inquilini del palazzo, che si è accorto della situazione.
Il piano
Le fiamme erano già arrivate al terzo piano del palazzo ed il portone era stato chiuso a chiave: un vero e proprio atto intimidatorio, che fa seguito anche a quanto successo poco prima, sempre nella stessa strada, quando una pattuglia dei carabinieri è sfiorata dal lancio di vetri provenienti dall’alto. I militari non hanno riportato ferite e l’auto di servizio non è stata danneggiata, ma i cocci frantumati sull’asfalto hanno confermato un clima di ostilità crescente.
Indagini della polizia
Sul posto, volanti della polizia e divisione scientifica, che si è occupata di indagare sulle varie situazioni. Fermati in zona due giovani dalla volante, ritrovati in possesso di droga.
La ritorsione
Gli investigatori ritengono che dietro la doppia azione ci sia la mano di gruppi legati allo spaccio di droga, in lotta per il controllo della zona. Da tempo alcuni inquilini si oppongono al degrado curando giardini e installando fari dopo la distruzione dei lampioni, per togliere copertura a vedette e pusher. Gesti di resistenza che avrebbero irritato chi vive di traffici illegali.









