Papa Francesco per i piccoli e medi imprenditori. Sostegno a commercianti e artigiani

di Ivan Simeone

Direttore CLAAI Assimprese Lazio Sud

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“Creare lavoro mantenendo la responsabilità sociale!”

Ancora una volta la Chiesa guarda al mondo del lavoro e della produzione. Questa volta l’attenzione giunge direttamente dal Sommo Pontefice che nel mese di agosto ha invitato a pregare per i piccoli e medi imprenditori. 

E’ avvenuto con un video messaggio che il santo Padre mensilmente trasmette alla “rete mondiale di preghiera” (https://www.retepreghierapapa.it/) una realtà della Curia vaticana. 

“Preghiamo perché i piccoli e medi imprenditori duramente colpiti dalla crisi economica e sociale, trovino i mezzi necessari per proseguire la propria attività, al servizio delle comunità in cui vivono.”

E’ questo un segno importante che non può passare inosservato per chi, come noi, opera quotidianamente con il mondo delle imprese e dell’associazionismo di rappresentanza. E’ un gesto molto bello e significativo di una attenzione che può fare ( e deve fare) la differenza. 

Il mondo delle piccole e medie imprese raccoglie oltre il 70% dei lavoratori occupati e conta circa il 90% di tutte le imprese. 

Papa Francesco ci invita a guardare al mondo delle PMI e piccole imprese familiari perché i piccoli e medi imprenditori, duramente colpiti dalla crisi economica e sociale, trovino i mezzi necessari per proseguire la propria attività, al servizio delle comunità in cui vivono (…) come conseguenza della pandemia e delle guerra –continua Papa Francesco- il mondo affronta una grave crisi socioeconomica. Non ce ne siamo ancora resi conto! E tra chi ha subito gravi danni ci sono i piccoli e medi imprenditori. Quelli del settore del commercio, dell’artigianato, delle pulizie, dei trasporti e tanti altri. Quelli che non compaiono nella lista dei più ricchi e potenti e che, nonostante le difficoltà, creano posti di lavoro mantenendo la propria responsabilità sociale. Quelli che investono nel bene comune anziché nascondere il proprio denaro nei paradisi fiscali. Tutti loro dedicano un’enorme capacità creativa a cambiare le cose dal basso, da dove viene sempre la migliore creatività. E con coraggio, con sforzo, con sacrificio, investono nella vita generando benessere, opportunità e lavoro.

Papa Francesco da tempo sta lanciando un monito per una nuova economia, per un nuovo modello produttivo che guardi a un rapporto più stretto tra comunità locale e piccole imprese e aziende familiari; ne è un esempio tutta la Scuola di Economia Civile, dell’Economia di Comunione e delle tante iniziative legate alla “Economia di Francesco”. 

Il Santo Padre chiama ad un momento di riflessione interiore, guardando ad una economia che nasca dal basso e che sia più libera dai lacci della finanza, per una economia più concreta, una economia più rispettosa della dignità umana e dell’ambiente. 

E’ possibile tutto ciò? 

Forse dobbiamo cominciare proprio noi dalle nostre realtà territoriali, dalle nostre Associazioni e reti regionali e provinciali a fare qualche ragionamento nuovo; cercare di metterci in discussione e guardare ad un nuovo modello “del fare”. 

Per vedere il messaggio del Santo Padre: https://youtu.be/CYr_9b8QTok