Sezze, giovani DS contro le restrizioni alla movida

Ordinanze sindacali per regolare la movido d centro storico di Sezze. Intervengo i giovani DS, che esprimono contrarietà rispetto ad alcune misure. Di seguito la nota.

“Come Giovani Democratici ci rendiamo pienamente conto della necessità di preservare e rispettare tutte le persone che sono coinvolte da atti di vandalismo o comunque contro il decoro urbano, ma crediamo che i diversi divieti suddetti non vadano del tutto a riparare alle situazioni di disagio.

Suddetti divieti dispongono il limite orario entro la mezzanotte per la diffusione di musica sia all’aperto che al chiuso, negli esercizi pubblici;

Dalle ore 24:00 alle ore 02 :00 viene vietata la vendita e la somministrazione di qualsiasi contenuto in recipienti di vetro;

Chiusura al pubblico, entro le ore 02:00 e la riapertura dei locali non prima delle ore 05:00 di ogni giorno della settimana, di qualsiasi attività di vendita e di somministrazione di alimenti e bevande.

Dette misure serviranno a prevenire atti di disturbo alla quiete pubblica e disagio, che spesso si è verificato, per i cittadini residenti del centro storico.

Riteniamo innanzitutto che la chiusura dei locali dalle ore 02 potrà portare a una grande perdita economica ed opportunità lavorativa che va a svantaggio di tutti i ristoratori e gli impiegati che si vedono coinvolti dall’ordinanza. In secondo luogo crediamo che forme di restrizioni così stringenti non possano che portare, in particolare nel pieno della stagione estiva, ad un grande disincentivo dalla frequentazione delle piazze e delle strade del nostro paese, apportando distanze ancora più incolmabili alla socialità e allo sviluppo sano e condiviso dei ragazzi e delle ragazze di Sezze.

Vogliamo davvero che vi sia un declino rovinoso nei confronti della socialità, dei ristoratori e un allontanamento progressivo di quello che invece potrebbe diventare un luogo di incontro ed ascolto di tutte le generazioni?

Inoltre, come citato dall’ordinanza stessa, il problema principale sembra che provenga proprio dai comportamenti “dei giovanissimi e degli adolescenti”, siamo quindi sicuri che l’unico modo per prevenire forme di disagio sia quello di applicare restrizioni e divieti e non quello di ascoltare e offrire nuove opportunità proprio alla fascia di età imputata?

Riteniamo che il dialogo, l’ascolto e la messa a disposizione delle istituzioni nei confronti di ragazze e ragazzi del territorio possa essere il primo passo affinché non vi siano problemi legati ai comportamenti notturni, forse molto più efficaci delle sole restrizioni”.