Rincaro biglietti bus a Latina, scatta l’esposto del comitato Bugia Blu

Massimo De Simone, presidente del comitato Bugia Blu

Rincaro biglietti bus a Latina: il comitato Bugia Blu si rimette in moto con un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e all’Autorità Nazionale Anticorruzione. Esposto indirizzato anche alla Procura generale della Corte dei Conti.

Il presidente del comitato, l’ingegnere Massimo De Simone, relazione in merito all’aumento dei prezzi dei biglietti deciso, il 28 novembre scorso, dalla giunta municipale. Diverse le eccezioni sollevate.

De Simone, ripercorrendo gli estremi del bando di gara per il servizio di trasporto pubblico locale, evidenzia che l’aumento dei prezzi, che nella deliberazione della giunta viene indicato come una rimodulazione delle tariffe, appare in contrasto con i prezzi indicati nel disciplinare di gara e quindi sull’importo/ricavo stabilito per i partecipanti. Il che, a dire del comitato Bugia blu, è circostanza “lesiva delle più basilari forme di correttezza amministrativa e norme sulla par condicio e sulla trasparenza”. De Simone evidenzia che la deliberazione di giunta del 28 novembre 2019 modifica i prezzi dei biglietti stabiliti con precedente delibera di Consiglio comunale, numero 47 del 21 marzo 2003.

Ma al di là degli aspetti formali del rincaro dei biglietti, avvenuto a poco più di un anno dell’aggiudicazione del bando di gara e che secondo Bugia Blu appare “con tutta evidenza favorire l’attuale gestore e aggiudicatario della gara”, il comitato mette in discussione anche le motivazioni che hanno spinto la giunta ad operare la rimodulazione tariffaria.

Motivazioni “illogiche, incomprensibili e manifestamente contraddittorie” si legge nell’esposto. “Più dettagliatamente si legge (nella delibera di novembre, ndr) che risulta ‘necessario’ – cita il presidente De Simone – procedere all’aumento dei biglietti, chiamato nel testo ‘rimodulazione’, per le numerose proroghe del servizio che non avrebbero consentito in precedenza il ripensamento del vigente sistema tariffario istituito con deliberazione numero 47/2003, per gli evidenti ed innegabili incrementi che il Tpl avrebbe riscontrato relativamente alla qualità e alla fruizione dello stesso anche grazie alle innovazioni introdotte dal concessionario e perché tale ‘esigenza’ scaturisce anche dalla analisi dei dati a disposizione degli uffici dai quali emerge un rilevante aumento del numero di utenti trasportati e conseguentemente un importante aumento dei titoli venduti”.

E a questo punto De Simone argomenta le ragioni del dissenso facendo osservare, a proposito di proroghe del Tpl, che l’attuale amministrazione ha concesso ben quattro proroghe al precedente gestore del servizio. Pertanto, si spiega nell’esposto, l’amministrazione dall’insediamento nel luglio 2016 alla pubblicazione del bando nel 2018 avrebbe avuto tutto il tempo necessario “per approntare eventuali modifiche tariffarie con i dovuti passaggi amministrativi, anche in Consiglio comunale”.

A non convincere il comitato Bugia Blu è anche la formula “aumento del numero di utenti trasportati e il conseguente aumento dei titoli venduti”: “La situazione evidenziata – si legge nell’esposto – avrebbe dovuto scongiurare ogni più lontana idea di aumentare il prezzo dei biglietti e il connesso profitto del gestore e, semmai quindi, al limite, diminuirli piuttosto che aumentarli”.

E ancora: “Per quanto riguarda la motivazione relativa agli ‘evidenti e innegabili incrementi relativi alla qualità e alla fruizione del servizio’ – si legge in un altro passaggio dell’esposto – basta ricordare che le caratteristiche della gestione sono previste nel bando stesso ed in particolare nel capitolato prestazionale. Semmai allora sarebbe da verificare se la nuova gestione stia rispettando tutti i parametri del nuovo bando e dell’offerta di gara sulla
quale si è aggiudicato il servizio, i tempi di attuazione e se siano state eventualmente applicate le previste penali, e non evidenziare, in maniera del tutto superflua e insignificante, se vi siano stati incrementi della qualità rispetto alla vecchia gestione, frutto di un bando datato di decenni e completamente diverso da quello odierno”.

Nell’esposto si afferma che “il maggior ricavo annuale stante l’aumento del prezzo dei biglietti risulta pari a 430.800” e si aggiunge che “tale immotivato e inspiegabile surplus di ricavo economico sarà profuso al gestore direttamente dalle tasche dei cittadini utenti”.

“Assolutamente inconsistente è poi – si legge ancora nell’esposto di Bugia Blu – anche il riferimento contenuto nella delibera di giunta alla analisi eseguita dal Ce.R.SI.Te.S dell’Università La Sapienza di Roma (pagata con la determinazione 14094 del 29 luglio 2019), che evidenzia che il costo del biglietto ordinario così come stabilito dal bando risulta inferiore rispetto alla media delle città considerate nello studio. Dopo aver fatto preliminarmente osservare che sarebbe bastata una semplice e rapida ricerca su internet per acquisire tale informazione…”.

De Simone, firmatario dell’esposto, chiede in via generale se per la normativa vigente sia sufficiente una delibera di Giunta per sopravanzare le tariffe precedentemente adottate dal Consiglio comunale; se secondo la normativa vigente e la giurisprudenza di merito sia possibile derogare dal principio della parità di trattamento e dall’obbligo di trasparenza mediante l’apporto di modifiche economiche sostanziali al contratto (tra l’altro di importo milionario) dopo l’aggiudicazione della gara, con la conseguenza di differenti caratteristiche rispetto a quelle del contratto iniziale per cui se esse fossero state previste nei documenti disciplinanti la procedura di aggiudicazione originaria, le offerte sarebbero state diverse
oppure avrebbero potuto partecipare offerenti diversi; se tali modifiche si pongano invece in contrasto con il diritto amministrativo e con la giurisprudenza di merito, ledendo i riconosciuti principi sulla correttezza amministrativa sulla Trasparenza e sulla par condicio e quali siano le conseguenze.

Bugia Blu chiede infine alle autorità in indirizzo se abbiano compreso le motivazioni, se esistenti, “per cui sono stati approvati gli aumenti con la deliberazione di Giunta municipale de quo e in caso fossero illogici, incomprensibili e/o anomali, di trasmettere gli atti agli organi competenti per le relative indagini”.