Latina, biogas a Montello: Indeco scalda i motori della centrale. S8 verso il dissequestro

I motori

Ma quale “adeguamento strutturale”! L’autorizzazione unica rilasciata alla società Indeco per una centrale a biogas nel sito di Borgo Montello, qualora l’assessore Roberto Lessio non l’avesse ancora capitato, riguarda la costruzione e l’esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica, e delle opere e infrastrutture connesse a fonti rinnovabili, sito nel comune di Latina – località Borgo Montello, via Monfalcone 2/A – di potenza nominale di 2.600 KW mediante installazione di tre motori a combustione interna finalizzati alla generazione di energia elettrica, alimentati da biogas della discarica Indeco.

Tre motori Jenbacher

L’autorizzazione prevede l’ottimizzazione e il potenziamento delle attività di recupero biogas del bacino S8 (quello sotto sequestro, per intenderci) nel complesso impiantistico di discarica Indeco, all’interno della quale è prevista l’entrata in esercizio di un elettrogeneratore Jenbacher 312 della potenza nominale di 0,6 MW e di due elettrogeneratori Jenbacher 320 ciascuno della potenza nominale di 1 MW e quindi della potenza complessiva di 2,6 MWe.

L’autorizzazione unica rilasciata

E’ questo il contenuto dell’ultimo atto autorizzativo in ordine di tempo rilasciato alla Indeco dalla Provincia di Latina… appena ieri, 19 gennaio 2017 (protocollo 2357), a firma del dirigente del settore Ambiente Nicolatta Valle e del responsabile unico del procedimento, l’ingegnere Antonio Nardone.

L’iter ripercorso nell’atto

Nell’atto, che segue la determinazione del 28 novembre 2016 con la quale la dottoressa Valle prendeva atto dell’esito favorevole della conferenza di servizi, indetta il 12 settembre alla quale erano stati invitati E-Distribuzione spa; Regione Lazio, direzione regionale Governo dei ciclo dei rifiuti; Regione Lazio, area Infrastrutture energetiche; Comune di Latina, servizio Ambiente Igiene e Sanità; Dipartimento di prevenzione, servizio di Igiene pubblica Asl di Latina; Arpa Lazio di Latina; Agenzia delle Dogane di Gaeta, alla realizzazione della centrale biogas Indeco, si ripercorre tutto l’iter avviato con l’Aia del 2014 e modificata il 15 giugno 2016 a cui è seguita il 30 agosto 2016 la richiesta di autorizzazione unica da parte dell’Indeco. Nel rilascio dell’autorizzazione unica, il dirigente Valle torna a precisare che dalla conferenza dei servizi è pervenuto il solo parere dei Vigili del fuoco il 20 settembre 2016 e che “ad oggi non sono stati espressi dissensi qualificati delle amministrazioni interessate alla conferenza dei servizi”, quindi anche del Comune di Latina che è risultato assente.

La richiesta di dimissioni di Lessio

La presenza del Comune, invece, secondo l’assessore Lessio – come affermato ieri al question time in risposta all’interrogazione del Partito democratico – sarebbe stata del tutto ininfluente. La sottolineatura di Valle va ad irrobustire ulteriormente le motivazioni che hanno spinto il consigliere dem Enrico Forte a chiedere le dimissioni dell’assessore. Concetto ribadito più tardi attraverso una nota stampa dell’esponente di opposizione attraverso la quale, non accettando la strana “Lessio magistralis” consistente nell’interrogazione all’interrogante, ha invitato il sindaco Damiano Coletta, nell’interesse della città, a riflettere sulla permanenza di Lessio alla guida dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Latina. “Da parte mia mi attiverò – aveva concluso Forte – per presentare una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore Lessio”.

Verso il dissequestro del bacino S8

Al di là dell’ultima perla di Lessio in materia dei rifiuti, rispetto all’autorizzazione unica rilasciata alla Indeco per la realizzazione della centrale biogas in S8 ci si domanda come sia stato possibile che l’iter attivato da Indeco sia arrivato positivamente a conclusione, considerando che l’area interessata è sotto sequestro dall’8 gennaio 2016 poiché erano stati abbancati più rifiuti di quanti ne prevedesse l’autorizzazione regionale. Sono forse cambiati i parametri regionali che riporterebbero l’S8 in una condizione di legalità tale da consentire il dissequestro? Forse l’umido accumulato in eccesso si è vaporato con il tempo? E’ possibile che a giorni in via Monfalcone sarà svelato anche quest’ultimo arcano. L’Indeco del resto non ha mai nascosto che si stava preparando ad un “ritorno” alla grande con un approccio innovativo e sostenibile, mostrando anche la foto di motori nuovi di zecca già pronti in vista del definito ok alla realizzazione dell’impianto biogas. Una maxi centrale, checché ne dica Lessio che ieri al question time ha detto che l’adeguamento strutturale richiesto da Indeco avrebbe avuto un’immissione in atmosfera parai a quella della caldaia che riscalda il palazzo comunale di Latina.

L’ombra di Roma

In tutta questa vicenda si ha la sensazione che in Regione qualcuno abbia già messo in atto la delibera di giunta numero 199 del 2016 che sottrae alla procedura di Vas (Valutazione ambientale strategica) il piano dei rifiuti regionale, azzerando gli ambiti provinciali in favore di uno unico regionale. Una delibera trabocchetto respinta con forza dal consiglio provinciale di Latina che l’8 novembre scorso ha espresso all’unanimità la contrarietà alla legiferazione di una norma che consente di scaricare sul territorio pontino i rifiuti di Roma senza che gli enti locali possano metterci becco. Ne era poi seguito ordine del giorno del Consiglio comunale di Latina, approvato l’11 novembre 2016. La riattivazione del sito Indeco, per ora con l’autorizzazione della maxi centrale a biogas, sembra il primo passo, sia pure piccolo, per risolvere l’emergenza rifiuti della capitale. Si ricorda alla politica locale che la società Ecoambiente è anch’essa titolare di un progetto di potenziamento della discarica confinante a quella Indeco.