Latina e l’Isola che non cè…ora avanti per la “seconda stella a destra”

di Ivan Simeone

Direttore CLAAI Assimprese Lazio Sud

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Latina: ztl/Isola si, no, forse. Riparte il confronto e il dibattito sulla realtà del nostro centro cittadino. Nei giorni scorsi siamo stati convocati dall’Amministrazione di Latina per un primo confronto sulla situazione relativa alla chiusura del centro cittadino. Organizzazioni di categoria ed operatori del centro. Presenti tutte le figure apicali interessate. Noi, come CLAAI, eravamo presenti insieme agli amici della Confesercenti e della Confcommercio. Un bel momento di confronto. Bisogna dare atto all’Amministrazione Celentano di partire in maniera corretta aprendosi al confronto e al dibattito senza alcun preconcetto. Un buon segnale! Bene ha fatto il Presidente della Commissione, dott. Dino Iavarone ad avviare una istruttoria ampia ed approfondita.

Tutti siamo concordi che questo modello di centro cittadino, così come è impostato oggi, non funziona per nessuno, ma il problema non può e non deve essere affrontato con un “testa a testa” tra residenti ed operatori economici, perché la visione deve essere necessariamente inclusiva e ampia. La chiusura o l’apertura di un “centro città” implica una visione di città e un adeguamento complessivo che va dalle politiche di viabilità a quelle del piano del commercio, passando per la politica abitativa del centro e dei servizi.

Certamente questa “sperimentazione” è andata troppo oltre. Nasce da lontano e molti di noi si ricorderanno quando con l’Amministrazione Di Giorgi si tenne in aula consiliare una mega riunione dove tutti dicevano il contrario di tutto, cittadini, associazioni, singoli commercianti…fu una babele sui massimi sistemi e poi non vi fu alcun riscontro se non una “isola” morta e che scontentò tutti. Poi l’Amministrazione Coletta: incontri iniziali che fecero ben sperare, riunioni per analizzare e confrontarsi ma poi anche lì tutto si fermò e cadde l’oblio sul centro città. Oggi il confronto si riapre e le intenzioni dell’Assessore Di Cocco sono state chiare: oltre a questa nuova deroga non si potrò andare e quindi avanti, tutti al lavoro per capire il senso di ciò che si vuole fare. Interessante l’articolo del Consigliere comunale Ranaldi, che fa una bella e condivisibile riflessione sulla questione, ma ora è il tempo delle scelte.

A nostro avviso il problema non è poi tanto sull’esistenza o meno dell’isola pedonale ma su come costruire l’assetto del centro cittadino, quale anima dargli, quale vocazione.

Credo che tutti siano concordi qualora il centro venga poi trasformato in una grande area attrezzata e commerciale naturale, con servizi adeguati e reali, con attività commerciali magari supportate da una politica di vantaggi che possa ripagare il disagio. Una politica di trasporto pubblico adeguata ed efficiente affiancato da parcheggi limitrofi all’area. Pensate di poter arrivare in un parcheggio sotterraneo, salire con scale mobili in piazza del Popolo e trovare bei negozi, servizi pubblici per il cittadino, uffici privati e abitazioni, una vigilanza che offra sicurezza per tutti, aree di ristoro e per famiglie; bar e ristoranti che possono aprire sulla piazza con un po’ di musica, concerti in piazza e rassegne culturali….chi potrebbe dire di no? Poi ci si sveglia da questo bel sogno e ci ritroviamo due pilastri di cemento che delimitano il nulla. Ovvio che non soddisfa nessuno e che dinanzi al nulla si vuole la riapertura, almeno parziale.

Bisogna avere una Visione di Città che vada ad intersecarsi con il disegno di fondazione. Bisogna avere una Visione di Comunità che sia inclusiva e non divisiva. E’ certamente un lavoro difficile che attende questa Amministrazione ma è anche una iniziativa che non può essere divisiva, deve vedere tutte le forze politiche ed i Corpi Sociali operare insieme, senza strumentalizzare il problema “dell’Isola che non cè” per piccole polemiche partitiche di basso cabotaggio.

Se vogliamo rilanciare questa nostra bella Città dobbiamo farlo, nel rispetto delle differenze, ma tutti insieme! E allora avanti, per la “seconda stella a destra”.