Cristalli di calcare a filo d’acqua, al Circeo suggestioni di ghiaccio nell’antica cisterna sotterranea: una meta turistica

Uno spettacolo inedito quello che si è presentato davanti agli occhi dei subacquei dell’associazione Asso in missione al Circeo. Asso sta per “Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione”, il sodalizio che insieme all’Associazione Romana Sotterranea ha una convenzione con il Comune di San Felice Circeo per le ricerche subacquee di interesse culturale, ambientale e turistico al fine della valorizzazione di percorsi, siti e reperti archeologici. Ebbene, questa mattina quando armati di scafandri i volontari Asso si sono calati nell’antica cisterna, collegata all’acquedotto romano del centro storico di San Felice Circeo hanno trovato una distesa d’acqua di quaranta metri quadrati, completamente ricoperta di cristalli di calcare. L’effetto ottico è stato suggestivo: sembrava ghiaccio. Del singolare episodio – i palombari si erano già immersi altre volte nella cisterna – sono state effettuate anche delle riprese video che saranno presto diffuse dall’associazione.

Ad ogni buon conto l’operazione di oggi è servita a fare il punto sul percorso turistico che sarà realizzato non appena l’ufficio preposto del Comune provvederà ad affidare i lavori, già finanziati con fondi propri dell’ente municipale ed approvati da apposita conferenza dei servizi, che renderanno accessibile l’antica cisterna ad utenti visitatori. Le opere programmate non sono complesse e potrebbero essere portate a termine nel giro di poco tempo: consistono nella realizzazione di una scala esterna di accesso, nell’istallazione di una griglia di camminamento sulla superficie acquea, profonda 8 metri, e di un impianto di illuminazione. Previsti anche dei lucernari-oblò, all’altezza di uno dei pozzi e della “testa” della cisterna che per chi conosce il centro storico del Circeo si trova sotto la superficie di piazzale San Francesco. La cavità-serbatoio raccoglie, attraverso l’acquedotto romano in parte ancora integro, acqua proveniente da una sorgente naturale “nascosta” dalla roccia del promontorio.

Franco Domenichelli, delegato del sindaco allo sviluppo e alla valorizzazione del centro storico e del patrimonio storico-culturale di San Felice Circeo, ha spiegato che nelle prossime settimane la cisterna sarà momentaneamente svuotata per verificare l’eventuale presenza sul fondo di reperti, tipo monete, anfore o altro. Al termine delle operazioni, il serbatoio si riempirà nuovamente grazie all’acqua della sorgente ancora attiva convogliata dalle antiche condotte romane. L’acqua è la stessa che sgorga dalla fontanella del convento, tra via Garibaldi e piazza Mazzini.

Eventuali reperti recuperati dall’antica cisterna saranno annessi al patrimonio del museo civico “Zei”, istituito dal Consiglio comunale di San Felice Circeo il mese scorso. Attualmente esposti presso la sede – i locali di piazza Lanzuisi in cui si trova anche la Porta del Parco – ci sono: l’antica iscrizioni rinvenuta presso il sito archeologico della Villa dei Quattro Venti, quella papale del ponte di Torre Paola abbattuto dai Tedeschi, l’ultimo reperto consegnato da privati al Comune, l’ancora di piombo di epoca romana rinvenuta di recente e… la Testa di Circe, presa in prestito dal Museo delle Terme di Roma per la quale il Comune si attende un’adozione definitiva.

Intanto al Circeo ci si prepara per la prossima stagione estiva con un programma di visite organizzate dall’associazione Pro Loco nei siti archeologici, primi tra tutti la Villa dei Quattro Venti. Si spera che si possa inaugurare presto anche il percorso sotterraneo che interessa la cisterna che oggi ha saputo sorprendere anche gli esperti di archeologia subacquea.