Non ci saranno alcune Terme di Fogliano a Latina. Il progetto può considerarsi definitivamente archiviato, in quanto la Regione Lazio ha decretato la cessazione della concessione mineraria per l’acqua termo-minerale, dopo che il comune di Latina non ha presentato la richiesta di rinnovo. Una scelta che non deriva dalle vicende societarie della “Terme di Fogliano spa”, ormai fallita, ma da una precisa decisione dell’amministrazione: senza un progetto credibile di utilizzo dell’area, non era possibile giustificare il rinnovo trentennale previsto dalla normativa regionale.
Nei mesi scorsi – come riportato dall’edizione odierna di Latina Oggi – l’assessore al bilancio Ada Nasti aveva invitato la Giunta a valutare eventuali proposte per l’area, sottolineando che la concessione comporta un costo che può essere sostenuto solo a fronte di un piano di utilizzo delle risorse minerali. Nessuna proposta concreta è però arrivata e così si è giunti alla rinuncia formale della concessione stessa. Una decisione che chiude un percorso iniziato quasi quarant’anni fa, quando anche la Provincia di Latina aderì al progetto, entrando nella società poi fallita. Nel tempo, l’idea del centro termale era già stata di fatto accantonata, lasciando spazio ad altre ipotesi di utilizzo dell’area, tra cui destinazioni turistiche ed edilizie.
La vicenda si chiude proprio all’indomani di una delle udienze più rilevanti del processo per bancarotta relativo al fallimento della “Terme di Fogliano spa”. Una vicenda lunga e complessa che, con la chiusura della concessione mineraria, segna la fine di un progetto rimasto per decenni sospeso tra ambizioni incompiute.









