Terracina, il vicesindaco Marcuzzi e l’imprenditore Suffer ai domiciliari

Falso ideologico in atto pubblico, tentata truffa aggravata e turbativa d’asta per Pierpaolo Marcuzzi, tentata estorsione e istigazione alla corruzione per Emiliano Suffer. Sono queste le accuse per il vice sindaco e l’imprenditore giostraio di Terracina, ai domiciliari da questa mattina, nell’ambito di un’operazione in cui altre dieci persone risultano indagate.

Carabinieri e Guardia Costiera hanno eseguite le ordinanze di custodia cautelare disposte  dal gip di Latina Giuseppe Cario, sui richiesta del procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e il sostituto Antonio Sgarrella.

I terracinesi si sono svegliato con il rumore degli elicotteri che sorvolavano in ricognizione la città, a supporto delle operazioni a terra, coadiuvate delle unità cinofile.

Storie di voti e favori di un’indagine che parte dall’affidamento in gestione di una vasta area del porto di Terracina, utilizzata in estate da oltre venti anni per ospitare il “Luna Park Suffer”, gestito Emiliano Suffer, appartenente ad una famiglia di giostrai di etnia rom.

Area di oltre 4 mila mq sequestrata preventivamente a luglio 2020. Suffer è accusato di tentata estorsione e istigazione alla corruzioni ai danni di un dirigente comunale e del Comandante della Guardia Costiera di Terracina.

Per quanto attiene a Pierpaolo Marcuzzi, sotto indagine la gestione dello stadio “Vittoria” di Borgo Hermada, affidata in convenzione dal 2015 dal Comune di Terracina alla società sportiva Hermada, di cui è presidente proprio Marcuzzi. I reati contestati, dal falso ideologico in atto pubblico alla tentata truffa aggravata e turbativa d’asta, sarebbero stati commessi al fine di ottenere finanziamenti pubblici stanziati per l’uragano che ad ottobre 2018 colpì la città, e per importi sproporzionati rispetto ai danni riportati dalla tribuna dello stadio.