Terracina, fulmini e saette sull’affaire rifiuti

Un mezzo della Servizi Industriali

Il maxi risarcimento chiesto al Comune di Terracina per il servizio rifiuti conclusosi meno di un anno fa semina fulmini e saette. “La notizia della richiesta risarcitoria per circa 10 milioni di euro da parte della Servizi Industriali, comunque si concluda l’iter giudiziale, resta un macigno sulla testa della città e dei cittadini terracinesi”. Lo afferma il Partito democratico di Terracina a commento dell’azione legale mossa contro il Comune relativamente ai presunti danni subiti dalla ditta nel corso dello svolgimento del servizio di igiene urbana tra luglio 2013 e marzo 2015. L’atto notificato in Comune fa parte di una “storia infinita” tuona Città Partecipata che pone al centro del suo intervento, affidato alla rete, due interrogativi.

Lucia Berti
Lucia Berti

Città Partecipata

Il sodalizio guidato da Lucia Berti chiede come mai le sanzioni, più volte sollecitate al Comune per inadempienze contrattuali, sono state applicate alla Servizi Industriali solo quando si è avuta la certezza che sarebbe subentrata la De Vizia. “Non ci resta che prendere atto che anche Nicola Procaccini – è il commento a margine dell’associazione – come il suo predecessore Stefano Nardi regalano alla nostra collettività un contenzioso di svariati milioni di euro con le Società di raccolta e smaltimento rifiuti. Il centrodestra locale che in 15 anni pur cambiando sindaco non è stata in grado di offrire ai cittadini un servizio di raccolta differenziata efficace ed efficiente, regalandoci degrado e contenziosi che graveranno sul futuro delle giovani generazioni per tanti e tanti anni. E’ magra consolazione dire : noi li avevamo avvisati”. Il secondo interrogativo, invece, risolleva un presunto conflitto di interesse. “Tra le diverse richieste avanzate dalla Servizi Industriali – scrive in un post Città Partecipata – ci sarebbe l’importo maggiore preteso determinato dalla maggiore spesa che la società Servizi Industriali avrebbe sostenuto per il conferimento dei rifiuti alla Rida di Aprilia, costretta da determine dirigenziali ritenute non conformi a quanto stabilito nel capitolato d’appalto che lasciava facoltà di scelta alla ditta aggiudicataria del servizio. La società Servizi Industriali avrebbe pagato 20 euro in più a quintale conferito, rispetto al prezzo solitamente sostenuto presso la Saf di Colfelice. Ora ci siamo chiesti se la Rida di Aprilia sia o non sia la stessa società per cui Nicola Procaccini, direttore della srl Centro Studi Politici, svolgeva comunicazione”.

Ivano Giuliani
Ivano Giuliani

Il Partito democratico

I democratici, guidati a Terracina da Ivano Giuliani, evidenziano responsabilità politiche sulla querelle in corso tra la ditta privata e il Comune. “Uno dei giorni più tristi per Terracina è stato quello nel quale, Nicola Procaccini ed il centro destra unito che governava la città sotto l’egida del Pdl, ha congegnato un capitolato di gara per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani a completo discapito dei cittadini. Un capitolato scritto in modo molto discutibile, come ha confermato il Tar, che aveva già comminato al Comune di Terracina una penale di 150 mila euro. Una penale per aver fatto vincere la gara a una ditta che non possedeva i requisiti tecnici per partecipare al bando. E quindi il passaggio dalla Servizi Industriali alla De Vizia”. Il un comunicato stampa, il Pd di Terracina afferma che l’appalto da 9 milioni di euro “prevedeva vantaggi solo per la ditta vincitrice e non per i cittadini”. “Si pensi solo agli introiti derivati dalla vendita ai consorzi del materiale differenziato – si legge nella nota -. I cittadini si impegnano a differenziare e a guadagnarci è solo la ditta che offre il servizio, già ben retribuito di suo. E ancora, tanto per citare i punti più eclatanti, la concessione a titolo gratuito dell’impianto di Morelle di proprietà del Comune ma che è stato offerto alla ditta gratuitamente. Questo era un appalto che faceva gridare allo scandalo allora e che oggi purtroppo sta dimostrando che quanto denunciavamo era fondato. Ma Procaccini e i suoi non hanno voluto ascoltare noi e neppure i numerosi cittadini che avevano anche raccolto le firme per bloccare questo appalto. Perché intestardirsi? A voi l’ardua risposta”. “Questo contenzioso tra la ditta e la futura amministrazione – scrive ancora il Pd -, potrà avere esiti imprevedibili, che andranno in ogni caso a pregiudicare l’azione e l’attività amministrativa di chi andrà a governare la città nell’immediato futuro”. Dunque, l’invito del Pd a non rinnovare la fiducia, alle prossime elezioni, ai candidati del centrodestra “responsabili” di tutto ciò.