Terracina, il Pd perde i pezzi: i consiglieri Di Tommaso e D’Andrea lasciano il partito insieme ad altri tre

L’ultima cena da dem. La foto postata su Facebook nella mattinata di oggi ritrae i consiglieri comunali di Terracina Alessandro Di Tommaso e Giuseppe D’Andrea, insieme a Elio Zappone, Giancarlo Golfieri e Giorgio Caprio, tutti del Partito democratico. Anzi ex Pd. Perché la foto è accompagna da un breve testo che recita: “È arrivato per noi il momento di uscire dal Pd. Non rinnoveremo la tessera e non parteciperemo ai prossimi appuntamenti congressuali. Si tratta di una scelta certamente difficile e dolorosa ma, allo stesso tempo, divenuta quanto mai necessaria. Nessuna polemica con la sezione locale ed i suoi componenti, ai quali rimaniamo legati da profonda stima e rispetto e grazie ai quali, in questi anni, siamo cresciuti umanamente e politicamente. Da oggi, pertanto, inizieremo a fare e a vivere la politica in maniera più semplice, impegnandoci, insieme a tutti coloro che lo vorranno, come sempre per il bene della nostra città”. Dunque, un taglio netto con il partito, lo stesso partito che a livello locale aveva puntato per le elezioni comunali del 2016 a Di Tommaso, candidato sindaco. Perché questa decisione?

“La decisione, molto sofferta, sono stato nel Pd per 14 anni – spiega Di Tommaso – è legata principalmente alla mancata condivisione della nostra azione sul territorio da parte del partito sia a livello provinciale che regionale. Quando ci aspettavamo risposte o sono arrivate in ritardo o non sono arrivate per nulla o in altra direzione. Faccio un esempio. La Pontina spaccata in due dalla voragine: il Pd a livello provinciale e regionale interviene per affermare la necessità dell’autostrada Roma-Latina. Ma dico: lo sanno che questo progetto non arriva a Terracina? Altra questione, il Sisto: tra Provincia e Regione solo immobilismo e il Pd in maggioranza in entrambi gli enti che cosa ha fatto? Ecco, sul territorio noi ci abbiamo messo la faccia e ci aspettavamo che il partito ai livelli superiori ci sostenesse. Tutto qui. Noi continueremo le nostre battaglie e come consiglieri comunali ad agire in linea con quello che era stato il nostro programma ma lo faremo senza usare il simbolo del Pd”.