Terracina, Procaccini alle prese con la giunta tra déjà-vu, quote rosa e parentele

Nicola Procaccini appena rieletto sindaco di Terracina

Mancano pochi giorni al Consiglio comunale di insediamento della nuova amministrazione di Terracina. Il sindaco Nicola Procaccini ha indetto l’assise per l’esame delle condizioni di eleggibilità e compatibilità per il prossimo 5 luglio alle 17. Nella stessa seduta è previsto il giramento del primo cittadino e la presentazione della giunta, oltre che l’approvazione delle linee programmatiche e le nomine dei capigruppo.

Sono ore di attesa queste per la maggioranza di Nicola Procaccini il quale sta cercando di formare la squadra di governo tenendo conto delle capacità e delle competenze ma anche delle aspettative dei suoi fedelissimi e di quanti hanno ottenuto la migliore performance elettorale. E se a tutto ciò ci si aggiungono i fattori quote rosa e parentele, è facile comprendere che la nomina degli assessori stia diventando per il sindaco rieletto una prova di equilibrismo. Intanto c’è un punto fermo: la presidenza del Consiglio comunale. La coalizione del sindaco si sarebbe trovata d’accordo nell’indicare Gianni Percoco di Sì Amo Terracina per il prestigioso ruolo istituzionale. Ma in quanto alla giunta la situazione è ancora in movimento. Vediamo.

Pacifico dovrebbe essere l’incarico di vice sindaco a Gianfranco Sciscione, dell’omonima lista, e di assessori a Pierpaolo Marcuzzi e Roberta Tintari, rispettivamente di Fratelli d’Italia e Sì Amo Terracina. Il terzetto rappresenta un déjà-vu: tutti e tre infatti erano già assessori nella precedente amministrazione guidata da Procaccini. Alla stessa categoria appartiene Paolo Cerilli, coordinatore della lista Sciscione, che questa volta entrerebbe come esterno dal momento che non ha preso parte direttamente alle elezioni essendo candidata sua figlia. E siamo a quattro assessori. Si arriva a sei con Luca Caringi e Danilo Zomparelli, già in passato consiglieri fedelissimi di Procaccini, che stavolta sarebbero premiati con un posto in giunta, visti anche i voti incassati il 5 giugno scorso. Ne manca uno: Francesco Zicchieri di Noi con Salvini. Allora la giunta è fatta? Macché, solo un’illusione.

Una sola donna non basta a garantire la parità di genere. Il sindaco dovrebbe nominarne altre due. Togliendo chi? Fuori Cerilli padre per l’ingresso della figlia Barbara? Il problema non sarebbe risolto. Ne manca una terza. Se Procaccini volesse pescare tra le donne elette consigliere di maggioranza, tolte la Tintari e la Cerilli, avrebbe a disposizione anche Manuela Zappone della lista Procaccini e Maurizia Barboni di Fratelli d’Italia, partito che, con Marcuzzi, Caringi e Zomparelli, avrebbe già fatto il pieno. Con la Cerilli e la Zappone avrebbe potuto trovare la quadra se non fosse per… la pesante eredità politica di entrambe a cui il sindaco rieletto sembra doverne tenere conto.