Terracina, sanità a convegno: criticità e prospettive di sviluppo per l’ospedale Fiorini

L'ospedale di Terracina

Venerdì 27 luglio, alle 10, presso l’aula consiliare del Comune di Terracina si svolgerà un convegno dal titolo “Ospedale Fiorini: elementi di criticità e prospettive di sviluppo futuro”.

Interverranno il sindaco di Terracina Nicola Procaccini, il presidente del Consiglio comunale Gianfranco Sciscione, il presidente della commissione Sanità della Regione Lazio Giuseppe Simeone, il consigliere delegato alla Sanità del Comune di Terracina Maurizia Barboni, il direttore generale della Asl di Latina Giorgio Casati e il preside della Facoltà di Farmacia e Medicina de l’Università “La Sapienza” Carlo Della Rocca.

L’incontro sarà occasione per fare il punto della situazione sull’attività del nosocomio terracinese che, insieme al “San Giovanni di Dio” di Fondi, costituisce il presidio Centro dell’offerta sanitaria pubblica della provincia di Latina.

Simeone, introducendo l’incontro, afferma che “la questione dell’offerta sanitaria in provincia di Latina va inquadrata nella sua interezza”. “Quello che preoccupa – precisa il presidente della commissione regionale Sanità – è che nel corso degli ultimi anni siamo andati decisamente al ribasso invece di progredire nell’interesse dei cittadini”.

Invitati a partecipare i sindaci del comprensorio, le associazioni di volontariato che operano in ospedale, l’Associazione Medica Terracinese e il Comitato Pro Ospedale. Saranno oggetto del confronto innanzitutto le criticità che affliggono la struttura e le proposte di soluzione, ma anche le eccellenze che ne caratterizzano l’operatività e le prospettive di sviluppo: avvio dell’Osservazione Breve Intensiva presso il Pronto Soccorso, la carenza di anestesisti e di personale di ortopedia, la prestigiosa presenza dell’Università “La Sapienza”, la Reperibilità Cardiologica, l’ottima reputazione di molti ambulatori specialistici, lo straordinario e delicato lavoro di oncologia, l’assenza di pediatria nell’intero presidio, la capacità complessiva di garantire l’erogazione di servizi ad una platea di 150 mila cittadini il cui numero triplica in estate, in particolare per quanto riguarda gli accessi al Pronto Soccorso, reparto nevralgico dell’ospedale, la visione futura di un’offerta sanitaria che dovrà necessariamente suddividere i compiti tra i due nosocomi per soddisfare la domanda di salute. Insomma, tanta carne al fuoco per un argomento che coinvolge l’intera comunità cittadina e i comuni limitrofi.