Tpl a Latina, la Schiaffini fuori gara comunica alle organizzazione sindacali il licenziamento collettivo di 27 dipendenti

Un pullman Atral

Fuori dai giochi del prossimo servizio di trasporto pubblico locale di Latina, la Schiaffini Travel ha comunicato alle organizzazioni sindacali di procedere al licenziamento collettivo di 27 unità lavorative… corrispondenti al numero dei dipendenti della società impiegati a Latina nell’ambito del servizio svolto dalla società consortile Atral, la cui quindicesima proroga è in scadenza in vista dell’aggiudicazione della gara.

L’Atral, attuale gestore del servizio di Tpl giunto ormai al capolinea, ha impugnato la gara d’appalto del Comune di Latina davanti al Tar e il suo ricorso è stato dichiarato inammissibile. La Schiaffini, che detiene il 30% dell’Atral, ha partecipato alla nuova gara ma è stata esclusa per inadeguatezza delle offerte tecniche-organizzative rispetto ai requisiti minimi previsti. Anche la Schiaffini si è rivolta al Tar chiedendo la sospensiva della gara, ma il Tribunale il 25 gennaio 2018 non ha accolto la richiesta rinviando la causa nel merito. In pista sulla gara europea, con in ballo circa 24 milioni di euro, è rimasto solo il raggruppamento temporaneo d’imprese, formato da Cilia Italia srl, Cilia Tour spa e Sac Mobilità srl, la cui offerta che ha incassato 100 punti su 100 è in corso di verifica. Il nuovo servizio sarà organizzato in 1.682.000 chilometri annui su una superficie complessiva di 277,79 chilometri quadrati, per la durata di sei anni.

La Schiaffini, alla notizia del 24 gennaio 2018 dell’esclusione dalla gara ha comunicato lo stesso giorno, e nelle more dell’esito della causa presso il Tar, il licenziamento collettivo adducendo motivazioni di tipo tecnico, organizzativo e produttivo “che non permettono di adottare misure idonee al fine di evitare la riduzione di personale”. “La società – si legge nella nota – tenuto conto delle peculiarità professionali dei singoli lavoratori, ha tentato di vagliare possibili percorsi alternativi al licenziamento puntando ad una riorganizzazione interna del personale che permettesse di impiegare i dipendenti in esubero in altre funzioni e/o servizi aziendali anche in altre sedi aziendali. Allo stato attuale non si prevede inoltre l’assegnazione di nuovi appalti sui quali reimpiegare il personale in esubero. Tale processo si è concluso con l’impossibilità di adibire proficuamente la forza lavoro prima ricordata in nuovi servizi”.

Il personale eccedente per la società esclusa dalla gara sarebbe composto proprio dalle unità lavorative impegnate su Latina tramite l’Atral, 27 dipendenti tra cui 20 operatori di esercizio, due ausiliari generici, due meccanici, due operatori della mobilità, un responsabile dell’unità amministrativa. Dunque, 27 posti da tagliare su un totale di 284 distribuite in diversi depositi e uffici aziendali facenti capo a quattro diverse unità produttive site nei comuni di Roma, Fiumicino, Marino e appunto Latina.

La Travel comunica alle organizzazioni sindacali di rendersi disponibile a partecipare a procedure volte a favorire la presa in carico del personale eccedente presso il nuovo soggetto assegnatario del servizio di Trasporto pubblico locale nel Comune di Latina.

Ma il nuovo contratto cosa prevede esattamente? L’assegnatario è obbligato ad assumere il personale impiegato per il vecchio servizio? La risposta è contenuta nell’articolo 11 del Capitolato: Art. 11.1 –paragrafo 1 –  L’Affidataria è tenuta, a termini di legge, ad assorbire il personale a tempo indeterminato impiegato nel servizio di trasporto pubblico locale del Comune di Latina dal Gestore cessante, che ne abbia maturato i requisiti, salvo che la stessa dimostri che ciò non sia coerente con la propria organizzazione di impresa.  Art. 11.1 –paragrafo 7 – L’affidataria dovrà sempre assicurare la disponibilità di personale in numero e con qualifica adeguati e necessari a garantire la prestazione del servizio secondo quanto previsto nel Contratto di Servizio, nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali vigenti.

Ma allora perché questa lettera? Nell’offerta giudicata valida c’è scritto che il personale attualmente in servizio non è coerente con la propria organizzazione aziendale? La lettera è forse una forma di ricatto, sulla testa dei lavoratori, a fronte dell’esclusione dalla gara di appalto?