Traffico di rifiuti, il giro d’affari con le famiglie rom: “Se è roba di casa non serve autorizzazione”

Sarebbero stati i rifiuti ferrosi e in rame a costituire il traffico più importante all’interno del Centro Rottami di Cisterna sequestrato ieri nell’ambito di un’operazione che ha portato a 27 arresti.

Le donne di alcuni trasportatori fermati e poi denunciati hanno spiegato che il materiale veniva recuperato dai cassonetti della Capitale e poi portato al centro, dove veniva pagato. Questo costituiva il loro maggiore mezzo di sostentamento. Il prezzo era maggiore se ripulito degli altri rifiuti, altrimenti il Centro Rottami tratteneva una somma per la manodopera.

A dirlo agli investigatori è stato uno stesso dipendente di Leopoldo Del Prete, un operaio addetto alla sezione metalli, che ha spiegato agli investigatori come avveniva la selezione dei rifiuti ferrosi conferiti e la loro quantificazione ai fini del successivo pagamento. Questo ha trovato riscontro anche nell’intercettazione di una telefonata in cui una dipendente spiega il sistema seguito.

La stragrande maggioranza dei conferitori, secondo gli inquirenti, sono persone fisiche (soggetti privati), spesso interi nuclei familiari e tra questi numerosi individui di ernia rom. Alcuni dei quali risultano residenti nel sud di Roma, in provincia di Latina e di Frosinone. Molti di loro, come si legge nell’ordinanza, “risultano avere precedenti penali per reati contro il patrimonio e reali ambientali … o indagati anche in procedimenti penali di questa Procura della Repubblica”.

Il sistema era semplice e viene sottolineato in tantissime telefonate intercettate dagli investigatori. Il 23 novembre 2018 un uomo chiede al centro Rottami: “Eh sì buongiorno signora eh guardi che io avrei un po’ di ferro da portare, siete aperti?”,  “devo chiederle ma posso portare un po’ di ferro poi posso ritornare o solo una volta si può venire?”. La dipendente risponde: ”Sì un paio di volte puoi venire, se è roba di casa”.

Il 28 novembre chiama un altro conferitore: “Buongiorno, ho portato sempre roba lì prima che andava in vigore il foglio come si chiamava? Il foglio?”, la dipendente risponde: ”formulario”, e l’altro: “formulario esatto, senta c’ho un po’ de roba d’alluminio, la posso portare per conto proprio?” e la donna risponde “si la puoi portare”.

E il giorno seguente ancora: “Buonasera, un’informazione gentilmente io avrei del ferro pesante da, da scaricare … ma è possibile scaricare da voi senza alcun… io sono un privato, non è che ho partita Iva” e la  dipendente risponde: “Sì se è un po’ di roba che hai a casa la puoi portare con un documento e vieni qui e lo scarichi.