Tragedia al Palafitness, aperta un’inchiesta per far luce sulla vicenda

La Procura di Latina ha aperto un’inchiesta per far luce sulla morte del 63enne, avvenuto mercoledì pomeriggio al Palafitness di Latina. L’uomo, R.C. le sue iniziali, aveva accusato un malore durante un corso funzionale ed era stato immediatamente soccorso dal personale della struttura e dai sanitari del 118, ma ogni tentativo di rianimazione si era rivelato inutile. Il pubblico ministero di turno, Simona Gentile, dopo una prima valutazione delle informazioni raccolte dagli agenti intervenuti sul posto, ha disposto ieri il sequestro della salma per l’autopsia e ulteriori accertamenti medico-legali. L’obiettivo è ricostruire con precisione la dinamica della tragedia e verificare se esistano eventuali responsabilità in ambito sanitario o nella prevenzione del rischio durante l’attività sportiva.

Dalle prime testimonianze e dai documenti acquisiti dalla Polizia è emerso che la palestra era in regola con le normative vigenti. Disponeva del defibrillatore, di personale formato al suo utilizzo e aveva correttamente richiesto il certificato medico per l’attività sportiva non agonistica. La vittima, un professionista ben conosciuto in città, frequentava quel centro da circa tre anni insieme alla moglie. A ottobre aveva rinnovato l’idoneità sportiva, presentando un elettrocardiogramma a riposo senza che fossero state rilevate anomalie.

Secondo i soccorritori, il malore che ha stroncato l’uomo potrebbe essere stato di natura cardiovascolare, ma soltanto l’autopsia chiarirà se si sia trattato di un evento imprevedibile oppure se fossero presenti segnali premonitori non emersi durante gli accertamenti clinici. L’indagine dovrà anche stabilire se il 63enne fosse a conoscenza di eventuali patologie pregresse o di fattori di rischio che avrebbero potuto richiedere esami diagnostici più approfonditi.