Tragedia di Paolo Mendico, la magistratura va a fondo: sequestrati nuovi telefoni e pc

Paolo Mendico

Non si ferma il lavoro della magistratura per far luce sulla tragedia di Paolo Mendico, il quindicenne di Santi Cosma e Damiano morto suicida lo scorso 11 settembre. La Procura di Cassino, che procede per istigazione al suicidio contro ignoti, ha disposto in queste ore il sequestro di nuovi telefoni e computer appartenenti ad alcune persone del luogo, con l’obiettivo di ricostruire ogni dettaglio delle ultime settimane di vita del ragazzo.

La vicenda, seguita con enorme partecipazione dalla comunità, è tornata sotto i riflettori dopo il servizio mandato in onda da “Chi l’ha visto?”. Nel corso della trasmissione è intervenuto anche il procuratore capo di Cassino, Carlo Fucci, che ha sottolineato la complessità dell’inchiesta: “Quando si verifica una tragedia del genere, è la fine di un percorso che si è maturato nel tempo. Parliamo di relazioni con la scuola, con gli amici. Valuteremo tutto: dall’autopsia, ai cellulari, alle chat. È un’indagine delicata, che sta a metà tra il lavoro degli inquirenti e un’analisi quasi sociologica”.

Fucci ha poi invitato alla prudenza nel diffondere ipotesi o tesi non verificate: “Non sono qui per avallare nessuna tesi di bullismo. Occorre molta cautela. La Procura di Cassino e quella dei minori stanno lavorando con calma e grande cura, incrociando i risultati delle rispettive indagini. Ma non devono essere create vittime secondarie”.

Intanto la comunità di Santi Cosma e Damiano resta scossa, unita nel dolore e nell’attesa di risposte. La morte di Paolo ha riacceso il dibattito sul disagio giovanile e sulla necessità di costruire intorno ai ragazzi reti educative ed emotive più forti, capaci di ascoltare e prevenire il silenzio che troppo spesso precede gesti irreparabili.