Trasporto disabili al palo per due centri di riabilitazione del Sud Pontino, minacciato sit-in davanti alla Asl

Ci sono due strutture di riabilitazione che operano nel Sud Pontino, la “Sacro Cuore” di Formia e la “La Valle” di Gaeta, che dal primo febbraio potrebbero vedersi costrette ad interrompere il servizio di trasporto rivolto ad una sessantina di disabili a causa di una pericolosa esposizione economica che appare senza ritorno per effetto del costo aggiuntivo fuori programma. Di che si tratta? Le due strutture, accreditate con il Sistema sanitario regionale, hanno dovuto far fronte dallo scorso giugno alle spese di trasporto dei disabili da e per i centri di riabilitazione a seguito di una nota con la quale il commissario straordinario della Asl comunicava il disimpegno, invitando i Comuni di residenza degli utenti disabili a prendersi carico del servizio.

“Di contro i Comuni hanno respinto qualsiasi loro coinvolgimento – spiegano da Sacro Cuore e La Valle – sostenendo la necessità di un provvedimento regionale che disciplinasse la materia come previsto dalla Legge 104/1992. Nel ben mezzo di una diatriba del tutto burocratica, i Centri di riabilitazione si sono visti rifiutare il pagamento delle fatture emesse e, di fatto, da luglio 2017, né la Asl né i Comuni né la Regione intendono prendersi carico di tale servizio. Nonostante le numerose lettere, istanze e diffide nessuno ha dato informazioni utili ai Centri di Formia e Gaeta, lasciando disabili e famiglie senza certezze per il futuro. Trascorsi ormai sei mesi nel silenzio più assoluto le strutture si trovano pertanto costrette ad interrompere il servizio di trasporto, lasciando a casa sessanta persone disabili che non potranno più frequentare i Centri di riabilitazione se non accompagnati in autonomia. Stante la preoccupante situazione famiglie ed operatori hanno deciso di scendere in Piazza per protestare contro un silenzio che manifesta tutta la lontananza delle Istituzioni regionali nei confronti dei problemi dei più deboli. Il prossimo 1° febbraio a Latina, in Viale Pier Luigi Nervi, nei pressi della sede della ASL di Latina circa duecento persone tra operatori, familiari e disabili manifesteranno pacificamente il loro dissenso nei confronti dell’inerzia burocratica delle Istituzioni regionali”.