Uffici del Giudice di pace nel caos: avvocati costretti ad attendere nei bagni

Una fila lunghissima fino ad arrivare nei bagni. Questo hanno dovuto affrontare gli avvocati che ieri hanno avuto udienza davanti al giudice di pace di Latina. Situazione indecorosa per la riapertura dell’ufficio. Durissima la lettera inviata dal commissario straordinario dell’Ordine degli avvocati, Giacomo Mignano, al presidente del tribunale, Caterina Chiaravalloti.

“La ripresa è avvenuta – ha denunciato Mignano – nel più assoluto disordine e soprattutto in assenza dei più elementari accorgimenti atti a garantire il distanziamento sociale e il formarsi di assembramento, come richiesto dalle autorità sanitarie”.

“E’ impossibile celebrare negli angusti locali di detto presidio oltre 150 controversie senza creare fenomeni di calca. Gli avvocati e tutti gli altri soggetti interessati sono stati costretti ad attendere in qualche caso anche 2 ore, non solo nei corridoi e nelle scale, ma finanche nei bagni, circostanza questa gravissima che lede non solo la dignità della giustizia, ma anche e soprattutto il decoro umano”.

Il commissario straordinario interviene anche per le scelte fatte all’ingresso. “Gli uffici – ha infatti spiegato rivolgendosi sempre al presidente del tribunale – sono, contravvenendo a ogni Sua disposizione, di fatto, interdetti all’utenza”. All’entrata è stato posizionato un banchetto dietro una tendina di plastica, di cui non si capisce l’utilità. Anche qui la fila era lunghissima.

Mignano ha chiesto quindi un incontro con il presidente Chairavalloti per risolvere la situazione.