Un cartello tra il Circeo e Sabaudia, progetto a Cinque stelle di sviluppo attorno al Parco

Da sinistra Roberta Lombardi, Silvia Denicolò, Massimo Castaldo, Lecizio Parlagreco e Massimiliano Fortini

La novità di queste elezioni comunali per San Felice Circeo e Sabaudia è senza dubbio la presenza dei candidati sindaco a Cinque stelle, Lecizio Parlagreco e Massimiliano Fortini, che ieri al Circeo Park Hotel hanno incontrato gli elettori alla presenza dei big del Movimento cinque stelle, Roberta Lombardi, Silvia Denicolò e Massimo Castaldo. Una campagna elettorale in tandem, sia per la vicinanza sia per la caratteristica dei territori che entrambi i candidati grillini ambiscono a governare. Gli aspiranti sindaci delle perle del Parco Nazionale del Circeo si sono messi a disposizione della cittadinanza con la volontà di fare “cartello” e sviluppare progetti di recupero del patrimonio ambientale “che deve tornare agli antichi splendori”. La concretezza delle idee dei cinque stelle sta tutta nella sinergia delle professionalità delle professionalità che intendono convogliare sul territorio grazie alla rete del Movimento.

L’incontro di ieri, focalizzato sulle tematiche del Circeo, ha allargato l’orizzonte anche su Sabaudia visto che si parlava di turismo, agricoltura, pesca e attività culturali. Tutto è partito con l’idea di superare il nodo del dissesto del Comune di San Felice Circeo (dissesto ormai chiuso, stando agli ultimi atti dell’amministrazione uscente) attraverso la caccia ai fondi europei diretti e indiretti e la proposta riguardo il diritto di cittadinanza. Cavalli di battaglia elettorali per la ripresa economica.

L’europarlamentare Fabio Massimo Castaldo ha spiegato che è proprio quando i bilanci comunali soffrono che è ora di comprendere che la svolta può avvenire solo attraverso la partecipazione a bandi regionali ed europei dove reperire i fondi. E la programmazione 2014-2020 ne prevede diversi – hanno precisato ieri i grillini – che calzano a pennello per questo territorio, quali quelli aperti alle PMI, quelli per lo sviluppo della creatività, cinema e cultura, quello dedicato al comparto agricolo-forestale e ancora uno dedicato alla produzione biologica. Il più adatto al Circeo è quello per acquacoltura e pesca: Po Feamp che ha l’obiettivo di favorire la gestione sostenibile delle attività suddette incentivando al contempo la competività e la relativa capacità di generare sviluppo, occupazione e coesione territoriale. “E che sono forieri di sviluppo – ha sottolineato Castaldi – ve lo posso assicurare, ci sono addirittura progetti a cooperazione internazionale tra Paesi che si affacciano sul Mediterraneo che possono essere presentati e andar a buon fine. Un esempio? Il Comune di Mira ha partecipato insieme con Lubiana, in Slovenia al bando per la riqualificazione energetica su edilizia scolastica e il Comune è diventato un’eccellenza nel settore”.

Ma di fatto non succede sempre più spesso che l’Italia e la Regione Lazio in particolare, non riesca a intercettare i fondi europei che, tornando indietro, vanno a beneficio dei più virtuosi tipo l’Olanda?

“Capacità di spesa e gestione dei soldi  – ha risposto Castaldo – sono i punti nevralgici dell’Italia riguardo l’utilizzo di fondi europei. Si ricorre quasi sempre all’ultimo momento per cercare di dimostrare di avere speso le risorse assegnate, solitamente inserendo vecchi progetti, puntando solo sulla quantità a scapito della qualità. In questo modo si dimostra incapacità di progettazione. Questo, in sintesi, il quadro sui fondi strutturali gestiti dalle Regioni. Riguardo i finanziamenti diretti, i cui bandi sono gestiti da Bruxelles, l’Italia sta recuperando sia in termini di partecipazione sia di qualità. Ma occorre preparazione, professionalità e capacità di networking, dati che ancora dobbiamo consolidare. Diventa fondamentale allora, per Enti e Amministrazioni locali, dotarsi di Uffici Europa, strutture composte da un tecnico particolarmente preparato, capace di intercettare tutte le opportunità ed esperto di euro progettazione”.

“Riprendiamoci il territorio, smettiamo di dare ai giovani una pacca sulla spalla”, ha rilanciato Parlagrego, confidando nell’intelligenza dei sanfeliciani intenzionati, a suo dire, a cogliere l’opportunità di uscire dall’immobilismo con i cinque stelle.

“Rovesciamo i paradigmi – ha detto Roberta Lombardi – presentando la proposta M5S sul Reddito di Cittadinanza. Non si tratta di una misura assistenziale ma una vera e propria manovra economica , capace di ripetere in moto consumi dei beni primari influendo direttamente sulle PMI innescando un circolo virtuoso per i lavoratori. Per chiedere il reddito bisogna avere determinati requisiti come aver più di 18 anni, percepire un reddito di lavoro o una pensione inferiore alla soglia di povertà; essere disoccupato o inoccupato e chi potrà percepire il reddito, per mantenerlo dovrà adempiere a regole precise. Tra cui la più ferrea è accettare uno dei primi tre lavori che verranno offerti. La proposta prevede anche un salario minimo sindacale e nessuno potrà essere pagato meno di 9 euro l’ora. Per chi ha un lavoro part-time il salario sarà integrato fino ad arrivare a 780 euro al mese”. C’è chi obietta che non ci sono soldi per attivare questa manovra. “Basterebbe tagliare i vitalizi – ha concluso la deputata – cancellare le auto blu, evitare gli sprechi della politica e recuperare denaro dal gioco d’azzardo, perché se venisse approvata daremo un aiuto concreto a 9 milioni di persone”.