Uno sguardo al running: cosa c’è da sapere per ripartire

di Davide Fioriello – Apriamo la settimana con il lancio della nuova rubrica settimanale “In Corsa Libera” dedicata al mondo del running. Approfondimenti, novità, consigli. Uno spazio dedicato a tutti coloro che vivono la passione della corsa come atleti, amatori o come me, organizzatori.

Un inciso semplice e diretto, che ci auguriamo possa soddisfare le vostre curiosità alimentando in maniera positiva la vostra attitudine alla corsa.

È ufficiale quindi. Possiamo dirlo, da ieri ci si può di nuovo allenare in forma individuale e rispettando la distanza interpersonale di un metro per l’attività motoria e di due per quella sportiva.

Riaperti parchi, giardini e ville adibite, ma ogni comune dovrà garantire accessi senza assembramenti.

Un ritorno molto atteso, specialmente per chi della corsa ne fa uno stile di vita.

Ancora stop invece, per gli sport di squadra che dovrebbero ripartire il 18 maggio. Anche gli impianti sportivi riaprono i battenti con limitazioni: per ora ok solo agli atleti di interesse nazionale indicati da Coni, Cip e Federazioni. Chiuse palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere. Nessuna data per la loro riapertura al pubblico.

Ci accingiamo dunque ad una ripresa graduale di tutte le attività, o così si spera. Ma veniamo a noi. Senz’altro le gare podistiche non saranno più le stesse e l’adeguamento alle misure di sicurezza imporrà non poche incombenze. Scordiamoci per un po’ le vecchie abitudini e cerchiamo di immaginare come saranno accessibili le prossime competizioni. Stando all’intervista rilasciata da Fabio Pagliara, segretario generale della Fidal, sono diverse le proposte, regole e misure di sostegno al running, che la Fidal invierà al Ministro Sport.

Ma cosa cambierà veramente all’interno di una gara? Lampante sarà il notevole innalzamento del costo organizzativo causato da tutti gli adempimenti legati all’emergenza sanitaria. Ma non solo.

In primis si va verso un numero chiuso di partecipanti, sulla base di vari parametri legati al territorio e all’organizzazione. Vi saranno una serie di accorgimenti finalizzati a ridurre al minimo il rischio sanitario ed ispirati ad un costante distanziamento.

Obbligatorio l’uso della mascherina, a protezione di naso e bocca, pre e post gara.

Sarà necessario poi, individuare modalità di accesso all’area e alla partenza, compatibili con il mantenimento delle distanze. Si parla ad esempio di competizioni a cronometro individuale, partenze roll-over o griglie prespaziate. Inoltre, è previsto il distanziamento dal pubblico e da altri concorrenti.

Oltre all’eliminazione del servizio di consegna borse, si pensa poi a modalità di consegna dei pettorali con spedizione a domicilio o consegne in loco ma su appuntamento.

I ristori saranno predisposti in confezioni sigillate, così come la consegna post-arrivo di eventuali riconoscimenti di partecipazione.

Le premiazioni, saranno invece ridotte ai soli vincitori assoluti e le altre gestite in via telematica e/o postale.

Sarà quindi fattibile riuscire a realizzare manifestazioni nel rispetto di tali regole o bisognerà aspettare il 2021 in attesa di un vaccino sul mercato? Questa è per il momento la vera sfida.