Ancora atti di vandalismo sulla tomba di Daniele, nel cimitero di Latina. Come riporta l’edizione odierna de IlMessaggero, per la terza volta in due mesi, Antonietta Parisi, madre del ragazzo scomparso nel 1999 a soli 15 anni, ha trovato la cappella devastata: “Mi hanno già rubato fiori, piante e persino il bonsai che avevo comprato quando Daniele è morto. È un colpo al cuore. È l’ultima dimora di mio figlio, vogliamo rispettarla?”.
Nonostante la denuncia sporta per furto e danneggiamenti, i raid continuano. “C’è un cancelletto e chi vandalizza deve scavalcarlo, rischiando pure di farsi male. Ormai non metto più nulla perché so che torneranno”, racconta amareggiata Antonietta, che da anni si dedica a iniziative di volontariato nel ricordo di suo figlio.
Daniele era stato adottato nel 1984 e, dopo una diagnosi precoce di sieropositività, aveva affrontato una battaglia lunga e dolorosa. Grazie alla sperimentazione di farmaci innovativi condotta dal dottor Fernando Aiuti, è riuscito a vivere più del previsto. Tuttavia, Antonietta ricorda le difficoltà e i pregiudizi di quegli anni: “Avevano paura di lui perché si parlava male della malattia. Oggi se ne parla poco, ma io vivo ancora per mio figlio”.
La madre chiede rispetto per la memoria di Daniele e per chi, come lei, vive il dolore della perdita: “Lasciatelo in pace. E lasciate in pace anche me”.