Ventotene rompe con la Formia Rifiuti Zero: servizio alla SuperEco

È rottura definitiva tra il Comune di Ventotene e la Formia Rifiuti Zero. Dopo mesi di tensioni, come riporta LatinaOggi, culminati con il sequestro dell’ex campo sportivo trasformato in discarica a cielo aperto, l’amministrazione isolana ha deciso di voltare pagina e affidare temporaneamente il servizio di raccolta rifiuti a un nuovo operatore.

La gestione passerà per i prossimi sei mesi alla SuperEco, azienda con sede a Cassino, già attiva anche a Terracina. Il provvedimento ha carattere d’urgenza e servirà a garantire la continuità del servizio in attesa dell’indizione di una gara pubblica. L’affidamento è stato formalizzato tramite la piattaforma Meta per un importo di circa 140mila euro, sulla base di una determina firmata dal responsabile del settore Ambiente, Mauro Canciani.

Una decisione inevitabile dopo le accuse mosse dal sindaco Carmine Caputo alla Formia Rifiuti Zero, società partecipata proprio dal Comune di Ventotene insieme a quello di Formia. Secondo il primo cittadino, il mancato controllo della gestione rifiuti ha contribuito a creare la discarica abusiva poi finita sotto sequestro dalla Procura di Cassino, con gravi conseguenze per l’immagine dell’isola.

Non solo il degrado ambientale: a FRZ vengono contestati anche ritardi e mancanze tanto nell’esecuzione del servizio quanto nella documentazione obbligatoria. La società, dal canto suo, ha sempre respinto le accuse, attribuendo la rottura al mancato pagamento di alcune fatture da parte del Comune, ferme da mesi.

E mentre il contratto operativo è stato interrotto, resta in sospeso la questione societaria. L’uscita di Ventotene dalla compagine sociale non è ancora stata ratificata ufficialmente dall’assemblea della FRZ. Il Comune di Formia, socio di maggioranza, finora non si è espresso, ma sarà inevitabilmente chiamato a fare chiarezza sul destino di una partecipata che, senza l’isola, rischia di perdere buona parte della propria ragion d’essere.

Non va dimenticato, infine, che nei mesi scorsi anche altri Comuni del comprensorio, come Spigno Saturnia e Minturno, avevano mostrato interesse per entrare nella società, ma la proposta non ha mai ricevuto risposta. Un’occasione persa, ora che la crisi è esplosa.